La colomba è sempre più cara, tranne quella Made in Romagna

Siamo vicini al break di primavera e con essa quest’anno sono stati registrati dei notevoli rincari del tradizionale dolce pasquale, la colomba. Secondo una ricerca diffusa dall Adico, Associazione Difesa per i consumatori, sulla base dei dati raccolti da Risparmio Super.it, il sito leader in Italia nella comparazione dei prezzi alimentari, è stato riscontrato un aumento importante rispetto allo scorso anno: in media la colomba costa infatti il 10% in più rispetto al 2012, con picchi del +76% della colomba, “addolciti” – ma solo in parte – dal calo dei prezzi delle uova di cioccolato per bambini “griffate” con il nome di giochi e personaggi dei cartoni animati magari non più così di moda.  La provincia dove gli aumenti si sentono di più è Treviso, mentre i prezzi hanno subito addirittura un calo a Padova (-8%).
Infatti, la ricerca è stata effettuata su un panel di una decina di prodotti tra colombe classiche e farcite e uova con sorpresa, nei supermercati di Venezia, Padova, Treviso, Vicenda e Verona, mettendo a confronto i prezzi del 2012 con quelli di questa Pasqua. E i risultati confermano come la spesa sia sempre più un tasto dolente, soprattutto in occasione di ricorrenze in cui di determinati prodotti gli italiani proprio non possono fare a meno.
Nel complesso, l’indagine fotografa un aumento medio del 9,4% dei prodotti presi in esame sull’intera panorama veneto: si va dalla colomba classica o farcita al coniglietto di cioccolato, fino a un’ampia gamma di uova di Pasqua firmate “I Gormiti”, “Il mondo di Patty”, “I Puffi” e altri ancora, per un totale di 45 prodotti inseriti nel paniere.
Passando all’esame delle province, quella che raccoglie i supermercati con i maggiori aumenti è Treviso (+19% di rincaro medio), seguita da Venezia (+16%), Verona (+12%) e Vicenza (+8), mentre l’unica provincia in cui il carrello sarà più leggero rispetto allo scorso anno è Padova, dove in media i prezzi sono calati dell’8%.

La colomba prodotta dall'azienda di Bagnacavallo è in controtendenza rispetto al mercato.

La colomba prodotta dall’azienda di Bagnacavallo è in controtendenza rispetto al mercato.

In controtendenza, sui Prezzi, è  Deco Industrie, azienda specializzata in prodotti alimentari e in dolci delle “festività” (panettoni e colombe), che ha cercato di assorbire gli aumenti contenendo i prezzi rispetto allo scorso anno. Lo conferma Paolo Geminiani – direttore commerciale di Deco Industrie – i cui principali marchi come Pineta e Forno Buono grazie a questa politica di contenimento dell’aumento nonostante l’andamento delle materie prime, – ha detto, sono state prodotte e vendute oltre 812.000 di colombe, in aumento rispetto alle 750.000  dello scorso anno,  pari a 5000 quintali. Inoltre, tra le preferenze dei nostri clienti – ha ribadito Geminiani – c’è stato un aumento delle colombe in sacchetto, destinate all’autoconsumo, per intenderci quelle senza un packaging elaborato – dunque una tendenza al risparmio da parte del consumatore. Ma in ogni caso è stato anche confermato il buon andamento delle colombe farcite e di quelle classiche. In sostanza, l’andamento è di tenuta, anzi in lieve crescita fisiologica rispetto all’anno precedente” nonostante l’andamento dei volumi e dei consumi anche su questi prodotti sia in calo come dato Nazionale.

Ricordiamo che l’azienda di Bagnacavallo rispetta la dicitura di “colomba pasquale” che è riservato solamente a quei prodotti dolciari che rispettano per legge, alcuni requisiti essenziali. Innanzitutto, gli ingredienti devono essere i tradizionali: le uova devono essere di categoria A, cioè fresche e in quantità da garantire non meno del 4% in tuorlo. Il burro deve essere in quantità non inferiore al 16%, mentre i canditi devono essere almeno al 15%. Inoltre, il lievito deve essere a fermentazione naturale. Attualmente, sul mercato esiste una grande varietà di prodotti dolciari con diversi nomi di fantasia, che possono contenere ingredienti come margarina, oli tropicali ed altri, ma che non possono assolutamente essere venduti come “colombe pasquali”. E’ chiaro che questi prodotti hanno dei prezzi nettamente inferiori rispetto a quello della colomba tradizionale.

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