Da Bill Gates alla Romagna, il lungo viaggio di IDRI

Forlì e la Romagna si candidano a diventare sede europea dell’istituto di ricerca americano IDRI (Infectious Disease Research Institute), con base a Seattle, nello stato di Washington. La CEO di IDRI, H. Stewart Parker, è stata in visita alla città nei giorni scorsi, accompagnata da Massimo Radaelli, unico membro italiano del board of directors e titolare di alcune società di ricerca farmaceutica che proprio a Forlì hanno sede legale.

IDRI (www.idri.org) è un ente biotech non profit specializzato nello sviluppo di vaccini, cure e metodi diagnostici per le cosiddette malattie neglette. Lebbra, leishmaniosi, tubercolosi, chagas e malaria, infatti, ancora oggi mietono milioni di vittime nei paesi più poveri e non solo. Tra i principali sostenitori di IDRI c’è il creatore di Microsoft Bill Gates, che l’ha presa sotto l’ala protettrice della propria fondazione benefica. Altri importanti contributi arrivano ogni anno dalla Murdoch Foundation e dal National Institute of Health americano.

La manager statunitense è stata accolta dalla direttrice di Legacoop Forlì-Cesena e ideatrice della Settimana del Buon Vivere, Monica Fantini, che l’ha accompagnata in un breve tour di conoscenza del territorio e non solo. Tappe principali l’Istituto di Ricerca IRCCS-IRST di Meldola, la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna e il Consiglio Pontificio della Cultura, che detiene la sezione Scienza.

Durante il proprio viaggio in Italia la dottoressa Parker è stata ricevuta anche dal Ministero della Difesa, che in Italia è referente di questa particolare branca di studi. Il tour europeo di H.Stewart Parker è poi proseguito per Londra.

Nei prossimi anni l’Unione Europea intende sviluppare un programma di ricerca molto importante per le malattie dimenticate ed è questo il motivo per cui IDRI sta cercando sede nel nostro continente. Forlì, per le sue caratteristiche, viene presa in seria considerazione, per la presenza di un complesso scientifico e sanitario di primissimo ordine, in cui la partnership tra pubblico e privato gioca un ruolo fondamentale, l’insediamento universitario e la sensibilità dimostrata dall’opinione pubblica e dalle istituzioni nei confronti dell’economia etica e del non profit.

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