La mobilitazione era nell’aria. Ed è arrivata con una puntualità svizzera. Chi si oppone al progetto di pedonalizzare piazza della Libertà ha scelto il momento migliore per intensificare la protesta. In questa fase il sindaco è nel mirino della contestazione per la vicenda Macfrut e si punta a indebolirlo aumentando i fronti della protesta. Manovra ineccepibile. Fra l’altro i principali protagonisti della contestazione sono sempre gli stessi: oppisizione di centro destra e Confcommercio. In questo caso sono affiancati anche e soprattutto dai commercianti della zona.
Il progetto su piazza della Libertà è noto da tempo. L’area sarà completamente riqualificata (il progetto è pronto da tempo) e i lavori saranno finanziati, in particolare, dalla Regione. Gli oppositori non contestano l’intervento, ma la pedonalizzazione. I contrari al progetto ritegono che eliminare quei posti auto (circa ottanta) significherebbe penalizzare in modo pesante non solo quell’area, ma tutto il centro storico.
Il sindaco non è della stessa idea e va avanti con la sua proposta.
In questo caso, però, va detto, che c’è chiarezza da tempo. Mentre della vicenda Macfrut non si è parlato nella recente campagna elettorale (non averla tirata in ballo da parte dei partiti di opposizione e della Confcommercio è stato un errore gravissimo), su piazza della Libertà Paolo Lucchi è stato sempre estramamente chiaro: avanti col progetto di pedonalizzazione. Quindi, avendo vinto al primo turno, è chiaro che è legittimato a non fermarsi.
Però deve evitare di crogiolarsi sulla vittoria elettorale. Alle reprimende dell’opposizione deve ribattere con un progetto complessivo. Qualcosa che vada oltre i lavori e che si occupi anche dell’utilizzo della nuova area. Il sindaco deve evitare di costruire una cattedrale nel deserto come è successo per il nuovo giardino pubblico e via Cesare Battisti. Tutte e due le aree ora sono molto più belle, ma non è stato redatto nessuno progetto per valorizzarle ed ora non sono utilizzate a sufficienza. O, per lo meno, non come meriterebbero di essere.
Per piazza della Libertà il rischio è lo stesso. Se invece ai lavori (dopo il restauro sarà molto bella) unisse un programma che prevede un utilizzo (continuativo) per tre o quattro volte la settimana Paolo Lucchi centrerebbe due obiettivi: mettere in difficoltà i contestatori e realizzare un progetto molto utile per la città.
L’obiettivo, comunque, deve essere proprio quest’ultimo, anche in considerazione del fatto che il centro storico è sempre alla ricerca di quel magnete ritenuto di una fondamentale importanza. E, con una gestione oculata, piazza della Libertà potrebbe avere le caratteristiche per rispondere ai requisiti.
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