A fine 2014 si è conclusa la prima fase di un progetto di ricerca, finanziato da Ser.In.Ar. (società di sostegno ai decentramenti universitari a Forlì e Cesena) e coordinato dai proff. Dario Maio e Gabriele D’Angelo, all’interno del corso di Laurea in Ingegneria e Scienze Informatiche a Cesena, finalizzato allo svolgimento di attività pratiche per la creazione di architetture distribuite, ovvero la programmazione di reti di computer, sistemi sempre più diffusi nelle imprese.
Grazie al contributo di Ser.In.Ar. (10.000 euro) gli studenti coinvolti nel progetto hanno avuto la possibilità di svolgere un’attività di ricerca applicata, da affiancare alla parte teorica prevista dal piano formativo curriculare.
“Oggi – spiega Gabriele D’Angelo – ipotizzare un’attività pratica su sistemi di calcolo di grandi dimensioni è praticamente impossibile visti i costi proibitivi per allestire la parte hardware. L’innovazione tecnologica, però, in questo caso ci è venuta incontro: con le risorse messe a disposizione da Ser.In.Ar. sono state acquistate una serie di schede Raspberry Pi, supporti delle dimensioni di una carta di credito che contengono al proprio interno tutte le funzionalità di un PC (seppur con prestazioni limitate in termini di velocità), con la sola differenza di avere un costo unitario di poche decine di euro. Questo supporto hardware ci ha permesso di creare una vera e propria palestra in cui gli studenti hanno avuto la possibilità di studiare e progettare sistemi distribuiti, del tutto analoghi a quelli che potranno trovare una volta che saranno inseriti all’interno di un’azienda”.
Il cluster di calcolo realizzato, denominato “Raspèin”, è costituito da 32 nodi (schede Raspberry Pi), che sono interconnessi da una rete locale ad alta velocità e fanno riferimento ad un server centrale utile per la gestione di alcuni servizi: il tutto è stato “montato” in blocchi modulari, costituiti da coloratissimi mattoncini Lego (nella foto) ed è liberamente visibile al pubblico all’ingresso di Palazzo Mazzini-Marinelli a Cesena, sede del Corso di Laurea.
“L’installazione – prosegue D’Angelo – è perfettamente funzionante ed ha offerto la possibilità agli studenti di fare sperimentazioni e toccare con mano i problemi connessi alla costruzione di un’infrastruttura di questo tipo. Inoltre, nei prossimi mesi sarà raddoppiato il numero dei nodi”.
“Il progetto che abbiamo finanziato – commenta il Presidente di Ser.In.Ar. Alberto Zambianchi – rappresenta una significativa opportunità per gli studenti, ma nello stesso tempo apre scenari applicativi ricchi di grandi potenzialità, perché negli ultimi anni le imprese hanno utilizzato questa tipologia di hardware per propri particolari esigenze, come nel caso di sistemi di videosorveglianza, attivabili tramite queste tecnologie a costi molto ridotti”.
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