#Non fare il pollo

A fasi alterne, come sulle montagne russe il mercato avicolo è capace di toccare i più bassi ed i più alti picchi di vendita; presente costantemente nelle diete perchè ottimo cibo ipocalorico, è ugualmente spesso vittima di campagne negative.

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Carne di pollo, riso e verdure indicate nella maggior parte delle diete ipocaloriche

Così per primi ci fermiamo a controllare l’etichetta, la provenienza, la forma, il colore… peccato non parli più, altrimenti indagheremmo anche sull’accento;  il 73% degli italiani afferma che la carne di pollo è sicura ed in più 8 italiani su 10 dicono di sentirsi garantiti dalla qualità e dalla sicurezza della produzione italiana, ma  la maggior parte finisce per essere vittima di pregiudizi e falsi miti, così riporta Unaitalia, (http://www.unaitalia.com/) l’associazione che rappresenta la quasi totalità dei produttori avicoli italiani, in base ad un’indagine commissionata alla Doxa.

Visitando il sito (www.vivailpollo.it) si trova: “6 Verità sul pollo (che gli italiani ancora non sanno)”, che, tra il serio e il faceto, tenta di destrutturare i luoghi comuni e di spiegare i più frequenti errori sulla valutazione del prodotto.

Grazie a questa vera e propria campagna di  comunicazione coordinata, fatta di blog, hashtag (#nonfareilpollo e #conoscilodavvero) e filmati su youtube, si vuole sfatare una volta per tutte la convinzione di chi ancora crede che i polli siano allevati in batteria, di chi è convinto che gli allevatori usino gli ormoni per favorirne la crescita e di chi infine pensa che le carni bianche siano meno nutrienti di quelle rosse.

E’ bene sapere che gli ormoni in Italia e in Europa sono vietati e per di più non servono a nulla nell’allevamento avicolo, il contenuto in proteine e ferro è lo stesso per tutti i tipi di carne e che il 100% dei polli italiani viene allevato a terra, all’aperto o, più frequentemente, all’interno di ampi capannoni ben areati e illuminati.

Poche informazioni, ma ben chiare per riportare chiarezza in un mercato spesso alla ribalta per episodi spiacevoli: ancora una volta una buona comunicazione risolve una situazione difficile non solo sul piano economico, ma anche sul tema della fiducia e della legalità.

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Maria Linda Caffarri

Maria Linda Caffarri (Bologna 16.05.1976); laureata in Scienze Politiche, con specializzazione in diritti umani ed intervento umanitario entra nella famiglia Legacoop come assistente di Presidenza di Legacoop Agroalimentare Nord Italia, seguendo a 360° le attività dell’Associazione. Negli anni di studio era di supporto all’Ufficio Stampa della Legabasket, terminando il percorso di studi rimane all’interno dell’Università di Bologna diventando coordinatrice dell’Executive e del Corporate MBA di Alma Graduate School; in quegli anni si specializza con un corso di alta formazione professionale in Galateo Organizzativo presso la Camera di Commercio di Bologna che le permette di seguire anche l’organizzazione e la gestione degli eventi della scuola. Nel 2008 diventa Assistente di Presidenza del Consorzio Cooperative Costruzioni con particolare attenzione alla comunicazione interna ed ai rapporti con le istituzioni. Consigliere Comunale a Calderara di Reno, durante il secondo mandato, si occupa della programmazione culturale e del benessere animale, temi a lei vicini per sensibilità e per esperienza personale. Su Romagnapost.it scrive di temi legati al mondo dell’Agroalimentare, con un occhio particolare alle tendenze del momento. 

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