Acquisito a quota 15 milioni. Balestri: «I tempi sono maturi per una struttura unica romagnola»
Procede a grandi passi il percorso di avvicinamento tra i consorzi artigiani della Romagna. «Credo che sarebbe una soluzione vantaggiosa per tutti – dice il presidente di CAIEC, Domenico Balestri – in una situazione in cui le aziende associate sono stressate dalla crisi. Le alternative comunque ci sono e, se non dovesse essere presa una decisione in tempi brevi dagli altri attori coinvolti, le valuteremo fino in fondo. Non abbiamo fretta di tagliare le radici, ma credo che a questo punto serva una presa di posizione chiara da parte di tutti».
Di sicuro i consorzi artigiani come CAIEC rappresentano un punto cardine nella vita delle imprese associate. L’acquisizione lavori è un pezzo importante dell’attività, ma soprattutto la presenza di una struttura più solida dà tranquillità ai committenti e agli istituti di credito per l’esecuzione dei lavori.
«Le imprese soffrono terribilmente – continua Balestri – soprattutto per la mancanza di liquidità e il ritardo dei pagamenti. Noi facciamo tutto quello che possiamo per sostenerle e supportarle, andando anche oltre quelli che sono i nostri compiti istituzionali». L’acquisizione lavori nel 2015 ha avuto un andamento tutto sommato costante, precisa il direttore tecnico Paolo Casadei. «Siamo arrivati a 15 milioni di euro, in linea con le nostre previsioni». Com’è il mercato? «Difficilissimo, con una concorrenza spietata tra territori e marginalità ridotte al minimo. I committenti, pubblici, parapubblici e privati, giocano tutti sul massimo ribasso e i risultati, purtroppo, si vedono in negativo per i cittadini».
CAIEC è il principale azionista di ELFI, la società per azioni che opera nella commercializzazione di materiale elettrico ed è di proprietà dei consorzi e della loro base sociale. I dividendi provenienti dalla spa rappresentano un pezzo importante della tranquillità finanziaria del consorzio. «Il problema vero – aggiunge Balestri – è la difficoltà a recuperare i crediti. Per fortuna si sono sbloccate un paio di situazioni su cui abbiamo lavorato molto a lungo, a Cesena e in Sardegna, ma in generale si rischia sempre che le inadempienze vengano scaricate sui fornitori senza che ci siano conseguenze, perché il processo civile è un calvario nel quale sai quando entri e mai quando esci».
CAIEC è attivo in tutta Italia e spazia ad ampioraggio, dai centri commerciali agli aeroporti, fino alle strutture ospedaliere.
«In questo sistema – spiega il responsabile amministrativo Luca Campana – le grandi aziende general contractor ormai sono spesso dei gestori che semplicemente suddividono il lavoro tra subappaltatori. La capacità produttiva è un patrimonio delle imprese artigiane e di questo andrebbe tenuto conto anche in sede legislativa».
Questo post è stato letto 178 volte