Le buste paga dei dipendenti a Ravenna sono le più alte in Romagna, terze in Emilia Romagna, fra le migliori anche a livello nazionale. La città bizantina si piazza infatti al terzo posto in classifica che mette in fila le retribuzioni annue lorde (Ral) percepite, in media, dai lavoratori privati nelle diverse province. Nel caso di Ravenna, il conto medio è di 30.787 euro, poco sotto ai redditi di Parma e Reggio Emilia, le prime due della graduatoria. Ma è l’intera Emilia Romagna a svettare in questa speciale graduatoria: tra le prime dieci città, ben quattro si trovano lungo la via Emilia. La media regionale è di 29.894 euro, al di sopra della media nazionale (28.653 euro). Fanno meglio solo la Lombardia e il Trentino Alto-Adige, mentre subito dopo di noi viene la Valle d’Aosta.
Da qui i risultati che mettono in fila tutte le città italiane: al quarto posto c’è Parma (31.273 euro), seguita da Reggio Emilia (30.913 euro) e Ravenna (30.787 euro), che ottiene il settimo piazzamento. Un dato confortante se si pensa che – aldilà della capolista, imprendibile, Milano con 34.508 euro – nel 90% delle province italiane la media delle retribuzioni è ben al di sotto dei 30mila euro e gli ultimi posti scendono fino a 22mila euro. Ottengono buone medie anche Modena (29.947 euro) e Piacenza (29.804 euro). Per trovare Forlì-Cesena (28.569 euro) bisogna scorrere un po’ la classifica fino al 28esimo posto. Fanalini di coda, almeno nella nostra regione, sono Ferrara (27.843 euro) e Rimini (27.580 euro).
Il Jp Geography Index si basa sulle rilevazioni effettuate dal sito www.jobpricing.it nel corso del 2014 e 2015. Il portale nasce con l’obiettivo di rendere più trasparente il mondo delle retribuzioni, con tanto di strumenti per misurare il valore del lavoro e le politiche retributive delle singole aziende del nostro Paese. I profili, su cui è stata stilata la classifica, sono oltre 140mila e sono stati raggruppati in base alle diverse province (per creare la graduatoria è stata utilizzata la sede di lavoro del dipendente, non il domicilio). In questo database sono stati inclusi solo i lavoratori dipendenti e relative aziende, mentre mancano collaboratori e partita Iva.
Questo post è stato letto 181 volte