E’ la prima nel suo genere. Dedicata a persone con elevati livelli di autonomia. A guidarla la Cooperativa Sociale Tragitti
Nel forlivese è la prima e unica nel suo genere e presto le stanze della vecchia casa vicino all’Aeroporto, acquistata e ristrutturata dalla cooperativa sociale Tragitti, cominceranno ad animarsi con l’arrivo dei primi ospiti. Nuova vita per il vecchio edificio, ma anche una nuova vita per chi verrà accolto tra queste mura. In via Seganti a Forlì nasce così la prima comunità alloggio dedicata a persone con elevati livelli di autonomia.
“Forlì – spiega Claudio Ravani direttore del dipartimento di salute mentale di Forlì dell’Ausl Romagna – detiene il primato regionale per numero di strutture residenziali, ma fino ad ora tutte si sono caratterizzate per un sistema di assistenza e protezione sulle 24 ore. Questa, grazie alle sue caratteristiche, va a colmare un vuoto ed è un nuovo passo nel favorire una maggiore autonomia degli ospiti”.
La comunità alloggio, di circa 200 metri quadrati, è pensata per ospitare otto persone che verranno seguite esclusivamente in orario diurno da cinque operatori specializzati e qualificati che vanno ad aggiungersi ai 65 soci e lavoratori della cooperativa. Per Tragitti è la terza struttura nel forlivese oltre a quelle operative a Imola e Cesena.
“Questa nuova comunità – spiega Patrizia Turci, presidente di Tragitti – nasce per essere uno spazio di inclusione sociale. Crediamo che, solo inserendosi nel tessuto del quartiere, si riesca a restituire al meglio gli spazi di relazione e di condivisione a cui tutte le persone hanno diritto. Il quartiere Ronco ci è parso ideale proprio per le sue caratteristiche: un piccolo paese, tranquillo, ma con tutti i servizi a portata di mano. Un ambiente ideale per riattivare tutte le risorse degli ospiti. Per questo motivo abbiamo già avviato rapporti che consideriamo molto positivi con tutte le realtà principali, dalla parrocchia alla presidenza di quartiere e abbiamo già instaurato pratiche di buon vicinato che stanno dando buoni frutti”.
Le stanze sono ancora vuote, arredate sobriamente con mobili nuovi, moderni e colorati. Toccherà ai nuovi ospiti personalizzarle col proprio gusto e le proprie inclinazioni come in una vera e propria casa. I residenti si dedicheranno anche a tutte le normali attività casalinghe. Anche questo fa parte dello stile di Tragitti che dedicherà progetti individualizzati ad ogni singolo ospite.
“Con la comunità alloggio di via Seganti – commenta Guglielmo Russo, presidente di Legacoop Romagna – assistiamo ad un salto di qualità importante: le nostre cooperative si confermano non solo erogatrici di servizi , ma si affermano, grazie a realtà come Tragitti, come soggetti di progettazione e di innovazione. Strutture come quella di via Seganti, che puntano a recuperare la dimensione domestica, non si possono calare dall’alto su un territorio, ma va fatto un grande lavoro di integrazione per convivere con una comunità consapevole. Tragitti ha lavorato molto su questo fronte”. Russo coglie anche l’occasione per lanciare un allarme: “la fragilità sociale del territorio è in aumento e, nonostante gli sforzi, assistiamo a una discrasia tra le risposte e la domanda” e lancia un appello affinché “cresca la concertazione tra tutti i soggetti pubblici e privati”.
La struttura è stata realizzata grazie anche alla collaborazione e ai contributi messi a disposizione della Fondazione Cassa dei Risparmi, Conad-Cia e Cgil.
MARZIO MATTEUCCI
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