C’è uno spazio importante per la cooperazione all’interno della nuova legge regionale per il Turismo e il modello cooperativo può essere lo strumento con cui cogliere i cambiamenti di mercato che stanno vivendo gli operatori. Se ne è parlato venerdì 24 marzo al Palazzo del Turismo di Rimini in occasione di Destinazione Romagna, il convegno organizzato da Legacoop per fare il punto sulla nuova normativa insieme – tra gli altri – all’assessore regionale Andrea Corsini e al Sindaco della città Andrea Gnassi, davanti a una sala piena di operatori e professionisti del settore.
«Crediamo che la cooperazione – ha detto il responsabile nazionale di Legacoop Turismo Massimo Gottifredi – possa rispondere alla richiesta di innovazione che viene dal mercato e alla nuova logica delle destinazioni che è al centro della nuova legge regionale. Legacoop a livello nazionale associa già 14 cooperative di cui fanno parte 900 stabilimenti balneari, ma mette in rete anche esperienze importanti nel campo dei trasporti, del ricettivo, del turismo naturalistico, oltre che nei parchi tematici, eventi, ristorazione e tour operator».
«La “Destinazione Romagna “– ha aggiunto il presidente di Legacoop Romagna, Guglielmo Russo – per noi è già una realtà perché noi siamo già organizzati in forma di area vasta e il nostro sistema di imprese è già abituato a ragionare in questa dimensione. La discussione però deve partire dal fatto che non esiste ancora un progetto istituzionale per l’ambito Romagna». «Per questo – ha ricordato il direttore generale di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti – abbiamo lanciato la proposta di un accordo fra le tre province per mettere insieme il territorio e gestire insieme le deleghe: in questo modo a legislazione invariata sarebbe già possibile avere un luogo in cui parlare di turismo, ad esempio, e non solo».
«Noi chiediamo – ha aggiunto Mazzotti – di costruire attraverso questa legge regionale una forma più alta di concertazione dei territori perché non crediamo nella disintermediazione. Ci mettiamo a disposizione per il confronto con tutte le altre associazioni per alcune sfide: ad esempio la risistemazione del patrimonio immobiliare degli alberghi». «Non trascuriamo – ha aggiunto – il tema delle infrastrutture: un conto è annunciare gli investimenti, un conto è vederli realizzati. Il codice degli appalti ha peggiorato la situazione, burocrazia e norme contraddittorie fanno il resto. Altro problema è la regolamentazione del lavoro: bisogna sanare la questione aperta con l’abolizione dei voucher, molto utilizzati nel settore turistico».
Nel corso del convegno ha portato la propria testimonianza anche il presidente della cooperativa Bagnini Rimini Sud, Mauro Vanni «La nuova legge è importante, ma da sola non basta se non cambiamo la filosofia imprenditoriale con cui ci siamo rapportati finora: serve una politica di sistema e una evoluzione culturale, per cui è il territorio insieme che sviluppa la propria crescita, non il singolo operatore o la singola categoria».
Al tavolo di “Destinazione Romagna” sono intervenuti anche il presidente di Assoturismo Confesercenti Filippo Donati, il vicepresidente di Confcommercio Emilia-Romagna Mauro Mambelli, la presidente di AIA Rimini Patrizia Rinaldis e l’esperto di marketing Andrea Pollarini, della Scuola superiore del Loisir.
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