Vaccinati (giustamente) oppure niente asilo o scuola materna. Sarà però una corsa contro il tempo da giugno a settembre per genitori, pediatri e strutture sanitarie. Saranno migliaia anche in Romagna i bambini che si dovranno sottoporre alle vaccinazioni diventate obbligatorie. Lo scorso anno era stata la Regione Emilia-Romagna l’apripista su questo tema, introducendo l’obbligatorietà per i bimbi dei nidi dai 0 ai 3 anni.
Il governo Gentiloni ne ha ulteriormente allargato la platea (fino a 6 anni) ed il numero. Sono 12 infatti i vaccini obbligatori cui i bambini dovranno essere sottoposti, pena la non iscrizione al nido e alla materna e pesanti sanzioni (inasprite “fino a 30 volte”) per i genitori. Questo prevede il decreto approvato il 19 maggio in Cdm, su proposta del ministro alla Sanità Beatrice Lorenzin. Si tratta dei vaccini contro polio, difterite, tetano, epatite b, pertosse, emofilo b, meningococco b e c, morbillo, rosolia, parotite e varicella.
La Regione Emilia Romagna da parte sua ha lanciato una campagna d’informazione imponente. Un sito, www.alnidovaccinati.it. Poi opuscoli, locandine, manifesti e tanti video. Vaccinazioni obbligatorie per i bambini da 0 a 3 anni: è il requisito richiesto per l’iscrizione ai servizi educativi e ricreativi per la prima infanzia, pubblici e privati, dell’Emilia-Romagna dopo l’approvazione della legge regionale – la prima in Italia – che introduce l’obbligo a partire dal prossimo anno educativo per antipolio, antidifterite, antitetanica e antiepatite B. Anche nel 2016 nella nostra regione la percentuale di vaccinati è risultata al di sotto del 95%, la soglia minima di sicurezza che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità garantisce la migliore protezione a tutta la popolazione.
In Romagna sono diventate un ‘caso nazionale’ le ventidue famiglie riminesi che si sono rivolte al Tribunale Amministrativo Regionale contro la delibera del sindaco Gnassi che impone le vaccinazioni anche a chi ha già frequentato l’asilo quest’anno. Sul caso è intervenuto anche il Codacons: “l’obbligo del vaccino esavalente rappresenta una violenza rispetto ai quattro vaccini obbligatori”.
dal n.6/2017 della Romagna Cooperativa
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