
"La seduzione del dettaglio"
“Il buon Dio si cela nel dettaglio” (Aby Warburg)
“La seduzione del dettaglio” è un percorso di alcune decine di opere, principalmente ritratti e nature morte, caratterizzate dalla straordinaria sontuosità pittorica e da un’aderenza al vero molto evocativa, nonché dall’attenzione verso il dettaglio, il particolare e i significati spesso metafisici o allegorici.
L’antologica sarà impreziosita da una serie di incisioni realizzate da Giuliari a partire dagli anni Settanta con l’uso monocromatico dell’inchiostro calcografico.
“La seduzione del dettaglio” sarà inaugurata sabato 9 settembre, alle ore 18.00.
A cura di Diego Galizzi e Cristina Ambrosini, realizzata con la collaborazione del Comune di Forlì e dei Musei San Domenico, l’antologica di Francesco Giuliari osserverà i seguenti orari: dal 10/9 al 22/9 da martedì a domenica 9.30 – 13.00; dal 23/9 al 1/10 da martedì 9.30 – 18.30, sabato e domenica 10.00 – 19.00.
L’ingresso è compreso nel costo del biglietto dei Musei Civici.
Info: www.cultura.comune.forli.fc.it
Ritratto di Francesco Giuliari
di Marco Viroli
Il 15 marzo 2010, pochi giorni prima dell’ottantunesimo compleanno, ci lasciò il pittore e poeta Francesco Giuliari. D’origine veneta ma forlivese d’adozione, Francesco ha lasciato un segno indelebile per la sua innata umanità e per le doti di pittore di profonda cultura e rara maestria tecnica.
Nato a Verona nel 1929, laureato in Storia dell’arte, fino al 1990 ha insegnato all’Accademia di Belle Arti della città natale. Nel corso della sua carriera artistica ha esposto in numerose mostre personali e infinite collettive, sia in Italia che all’estero.
Oltre che con i pennelli e con i colori (specie negli ultimi anni della sua vita) Francesco si divertiva a giocare con le parole. “Sa figurarci l’icone e cura significarlo” è il doppio anagramma che aveva realizzato col suo nome e cognome e che era diventato il suo motto artistico.
Tra il 2008 e il 2009, quando non riusciva più a dipingere perché anche la vista lo stava abbandonando, Francesco diede alle stampe tre raccolte di versi (“Momenti”, “Note per la notte” e “Briciole sparse”). Per creare ritratti, paesaggi e sensazioni, nei suoi versi le parole avevano sostituito il segno e i colori.
Attivo nel tessuto associazionistico forlivese, Francesco era amato e stimato da tutti per la sua mitezza, intelligenza, disponibilità, signorilità e per il suo interesse verso tutti i linguaggi artistici, compresa la musica e la poesia.
Pochi mesi prima della sua scomparsa, con la mostra antologica dal titolo “Citazioni”, tenutasi dal 12 settembre al 25 ottobre 2009 presso la Residenza della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, la città aveva reso omaggio alla lunga e affascinante attività di un artista che aveva dedicato tutta la propria vita a ribadire la grande tradizione figurativa. Il gusto per la citazione che lo contraddistingueva rimandava ai grandi della storia dell’Arte dall’età classica e rinascimentale fino al primo Novecento, manifestando il suo legame intellettuale con Piero della Francesca, Michelangelo, Pontormo, Caravaggio, Guercino, Salvator Rosa, Casorati, Beuys,…, da lui rivisitati in chiave moderna, ironica ed estremamente personale. La sua pittura era una pittura “classica” perché fuori dal tempo, caratterizzata da uno stile che affondava le proprie radici nell’intima conoscenza dell’arte dei maestri del passato.
Di Francesco ricordo la passione nelle esposizioni, le piacevoli chiacchierate sull’arte e le riflessioni sul mondo e sulla cultura. Ricordo in particolare un viaggio fatto insieme, in auto da Forlì a San Mauro Pascoli, per la presentazione di un’antologia di versi di poeti romagnoli ispirati a Fellini, alla quale avevamo collaborato entrambi. Faceva caldo, era il 13 giugno 2009; e nonostante la malattia lo stesse già mettendo alla prova, le sue parole continuavano a essere colme di speranza e di progetti per il futuro, con un pensiero costante verso la moglie Laura, grande amore della sua vita.
Questo post è stato letto 5 volte