Meglio l’area metropolitana

Marcello Borghetti (Uil) interviene nel dibattito sulla Regione Romagna

Area metropolitana, questa la strada da seguire per la Romagna secondo Marcello Borghetti, segretario Uil del Cesenate.

La Uil di Cesena è spesso intervenuta sulla questione romagnola e poco tempo fa anche sulla prospettiva della Provincia unica romagnola. Personalmente penso che la Provincia pur unica, in quanto Ente di secondo grado, così depotenziato, non unirà i politici sui grandi temi (vedi aeroporto o gestione rifiuti, infrastrutture e sviluppo); l’idea che la politica risorga dalla propria miopia o abbandoni le convenienze politiche individuali e una certa sudditanza dall’Emilia, grazie alla Provincia Unica, a mio giudizio è illusoria.

I problemi Romagnoli o di area vasta e anche di un arretramento subito e/o accettato (vedi redditi medi province emiliane che sono più alti rispetto alle province romagnole) sono reali! Molto probabilmente si farà la provincia unica, ma avremo speso tanto tempo prezioso, per un ente che difficilmente, e mi auguro di sbagliare, risolverà questi problemi.

 

La regione Romagna è un rispettabile tema politico, certo anche strumentale, ma penso che potrebbe indebolire l’intera regione attuale (ad esempio nel condivisibile tentativo di ottenere una maggiore autonomia nella gestione delle risorse su alcune materie di competenza regionale, come previsto dall’Art. 116 della costituzione). Il tema che mi appassiona di più è quello dell’istituzione di un’area metropolitana romagnola, un soggetto istituzionale forte e democraticamente rappresentativo; si tratta certamente di un percorso complicato, ma non impossibile se solo la politica non fosse in cerca di una soluzione che ha la principale necessità di far apparire qualcosa senza però cambiare i rapporti di forza con l’Emilia.

Questo contenitore metropolitano renderebbe certamente più efficace e concreta l’interlocuzione fra Sindaci Romagnoli. Strategiche poi sono le fusioni di comuni omogenei, ma quanto accaduto nel Rubicone dove per molte ipocrisie si è perso il treno della fusione di quei Comuni, è un precedente che insegna molto. Sui temi di area vasta la Uil da molti anni, ha dato un contributo fondamentale, penso ai trasporti o alla sanità, quando molti erano scettici.

 

Anche per queste ragioni, penso al di là dell’assetto istituzionale, che rimanga soprattutto forte la necessità di una convergenza programmatica di area vasta sui temi dello sviluppo, cosa che non vedo all’orizzonte.

Altro discorso è invece il riassetto del mondo associativo legato alla semplificazione dell’assetto istituzionale. Ogni associazione ha una sua storia, ma faccio notare che le articolazioni territoriali associative, nei servizi o nelle funzioni di rappresentanza nei luoghi di lavoro, sono la funzione prevalente e hanno la necessità di un forte radicamento di prossimità. Per la parte associativa che ha l’interlocuzione con il futuro prospettato ente unico di area vasta è evidente che si pone l’opportunità o l’esigenza di trovare un coordinamento o un assetto unitario di confronto.

La Uil ha già un suo coordinamento delle diverse strutture provinciali romagnole ad esempio sui temi della sanità di area vasta. Inoltre la Uil nella sua recente conferenza organizzativa ha avviato un percorso che farà sempre più perno sul livello regionale. Temo a volte però, che qualcuno cerchi nel dibattito di fare un grande pentolone di tutto e di tutti, per alla fine non fare nulla di efficace sui livelli istituzionali.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.