Nei prossimi cinque anni innovazione sia per il prodotto che per la produzione
Amadori guarda all’innovazione per cercare di conquistare l’Europa con l’obiettivo di farla diventare il proprio mercato domestico. Nonostante fatturi circa un miliardo e duecento milioni all’anno, l’azienda di San Vittore ha sempre faticato ad uscire dai confini italiani.
Denis Amadori, vice presidente dell’azienda, ha imputato buona parte dal responsabilità ad un prodotto inadeguato dal punto di vista della durata.
L’analisi l’ha fatta nel corso di una delle due tavole rotonde organizzate nel corso della prima edizione di “Fattore R”.
“Abbiamo un prodotto – ha detto Denis Amadori – che deperisce dopo una decina di giorni. Troppo pochi per poter andare in Europa”. Ed allora, ha annunciato che stanno lavorando sull’innovazione del processo produttivo per arrivare a realizzare un prodotto che possa avere una durata di 21/28 giorni, assolutamente necessari per andare alla conquista dell’Europa.
Gli altri due segmenti sui quali lavorano sono quello del prodotto e del canale. Il prodotto necessita di un intervento per andare incontro alle richieste dei consumatori che chiedono piatti pronti con un livello proteico sempre inferiore. Segmento di mercato destinato ad aumentare nel breve/medio periodo.
Ma c’è anche una necessità di stabilizzare la marginalità. Adesso il 70 per cento della produzione passa attraverso la lavorazione di prodotti che settimanalmente sono suscettibili di interventi sul prezzo. Questo determina problemi anche e soprattutto di marginalità. È fuori di dubbio che serve una maggiore stabilità e gli investimenti nella innovazione del prodotto andranno proprio in questa direzione.
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