La nostra economia deve cambiare modello

A Fattore R bocciato un modello con il costo del lavoro legato all'unità di prodotto. Serve uno sviluppo più sostenibile

Buona la prima. Nonostante non tutto sia andato benissimo, il forum dell’economia ha dimostrato di avere i requisiti che gli venivano chiesti: essere un valore aggiunto per la Romagna.

 

Lo è stato perché ha messo sul tavolo i problemi reali. C’è stata una forte sottolineatura di quelli che sono i temi che necessitano di una risposta per creare una  ricchezza equa e duratura. Nessuno si è parlato addosso. Quello era il rischio reale. L’autocelebrazione avrebbe affossato il forum.

 

Il merito va dato innanzitutto  Ernst & Young e a Giovannini. Un po’ meno al governatore dell’Emilia Romagna. Bonacini ha detto cose anche interessanti, Non particolarmente nuove, ma col suo comportamento debordante non è stato troppo incisivo. Qualcuno dovrebbe spiegargli la differenza fra comizio e intervista.

Dal forum organizzato da Cesena Fiera comunque sono usciti segnali chiari e inequivocabili su cosa bisognerebbe fare per crescere. Adesso spetta agli imprenditori, alla politica e alle parti sociali decidere se prenderne atto oppure far colpevolmente finta di niente.

 

Molte analisi non sono nuove. Scarsa propensione all’export, problemi di infrastrutture, basso hi-tech, distanza fra mondo delle imprese e università, problemi a reperire manodopera specializzata, troppi campanili sono tutte cose dette in passato. Ma sempre in contesti diversi. Quasi delle pennellate. Sentirle dire tutte assieme fa un altro effetto.

 

Come ha stupito l’invito ad andare oltre le banche per migliorare un accesso al credito che continua a restare difficile e che spesso frenano la crescita delle sturt-up.

Però, il messaggio più forte che è  uscito dal forum è che non si possono fare le nozze coi fichi secchi. Pensando solo al profitto o non avendo visione di prospettiva non si va da nessuna parte. Insomma, se vogliamo avere futuro le professionalità dobbiamo pagarle e dobbiamo creare una crescita sostenibile.

 

Anche queste non sono cose del tutto nuove. Però, onestamente, non mi aspettavo diventassero il tema centrale del forum dell’ economia.

Non pensavo che si ponesse il tema di uno sviluppo sostenibile, che non crei scarti ambientali e umani. È  stata bocciata una mentalità legata al costo del lavoro per unità di prodotto e non certo al benessere. Insomma, è stato rilanciata l’idea di una società e di uno sviluppo fondato su coesione, solidarietà e partecipazione, modello che da  tempo, anche nella nostra zona, ha profonde lacune.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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