Non solo non sarà assorbita, ma rileverà anche gli sportelli della ex Brc. C'è tempo fino alla fine del 2018
Avevamo una banca, scriveva su Facebook, nei giorni scorsi Marco Casali. Il riferimento era alla Cassa di Risparmio. Il post, con tanto di foto della sede centrale, è stato pubblicato non appena è diventata ufficiale la notizia della cessione dell’istituto di credito a Cariparma.
La notizia, per la verità, non è stata un fulmine a ciel sereno. Anche se con amarezza, si sapeva che sarebbe finita così. Le condizioni della Carisp non le permettevano più di essere autonoma. Certo, dispiace perdere la principale banca cittadina. La speranza adesso è che mantenga un buon grado di autonomia. Necessario in un territorio fatto di piccole e medie imprese spesso sottocapitalizzate. Comunque fa un certo effetto sapere che la fondazione di Forlì distribuisce circa dieci milioni all’anno sul territorio e quella di Cesena niente.
Però, sul fronte bancario, non tutte le notizie sono cattive. È sempre più probabile che una banca cittadina continueremo ad averla. Cosa che fino a poco tempo fa non era così scontata. Sembrava nel risiko delle Bcc la Banca di Cesena (ora Banca Romagna dopo la fusione con Gatteo) fosse destinata ad essere assorbita, probabilmente dalla Ravennate imolese. Invece pare non sarà così.
L’istituto di credito guidato da Petrini non solo resterà autonomo, ma è destinato a crescere assorbendo gli sportelli cesenati della ex Brc. Interessa anche quello di Panighina. L’operazione prevede anche l’assunzione dei dipendenti così da portare la forza lavoro dai circa 190 assunti a quasi trecento. Creando quindi un polo bancario importante. Basti pensare che la Carisp ha circa ottocento persone a busta paga.
L’operazione che riguarda la Bce non è però né pronta e nemmeno imminente. Ci vorrà un po’ di tempo. Dovrebbe concludersi entro il 2018. Però controindicazioni non pare che ce ne siano. In particolare da parte di Banca d’Italia, il vero arbitro di tutta questa situazione.
È chiaro che questa sarebbe la soluzione migliore per il territorio che, obiettivamente, non credo si possa permettere di perdere anche l’ultima banca cittadina.
Comunque questo non vuol dire che sarà ipotecato il futuro. Cosa succederà non si sa. Non escluso che il prossimo step possa essere il 2021 quando Petrini andrà in pensione. Però in quasi quattro anni ci sarebbe il tempo per consolidare la situazione. Un passo alla volta.
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