Antonio Citterio, designer di fama internazionale, insignito del Premio Artusi 2017 ha spiegato come si muove e il suo può essere un monito a tutti i settori della società
Perché gli oggetti che disegna resistono nel tempo? È la domanda posta all’architetto Antonio Citterio.
Lui non ci ha girato attorno troppo ed ha dato una risposta secca: “Perché sono normali”.
Più che una risposta è un insegnamento, soprattutto se consideriamo che a darla è stato un designer di fama internazionale. Che poi ha aggiunto che è importante ascoltare. Lui parlava di design, ma il suo insegnamento può essere declinato a qualsiasi aspetto della vita che è caratterizzata sempre più da prove muscolari o da tentativi di stupire con effetti speciali.
A Antonio Citterio è stato consegnato il Premio Artusi 2017, riconoscimento riservato a chi lascia un’impronta nella riflessione sul rapporto uomo-cibo. In particolare Citterio è stato premiato per la sua ricerca continua e il rispetto della tradizione, valori fondanti di tutti i suoi progetti. Gli stessi principi cardine dell’ opera culinaria-culturale di Pellegrino Artusi.
Citterio ha ideato edifici e programmi progettuali in tutto il mondo. Per due volte è stato premiato con il Compasso d’oro-Adi, mentre nel 2008, a Londra, ha ricevuto la prestigiosa onorificenza “Royal Designer for Industry”.
Citterio è un progettista unico, che è sempre stato fedele alle sue origini, la formazione culturale e professionale tra la Brianza e il Politecnico, per il quale il sapere teorico e il dibattito culturale è accompagnato dall’esperienza e soprattutto dalla conoscenza dei processi produttivi e artigianali, insieme a una particolare sensibilità nell’individuare i materiali adatti.
Citterio ha firmato anche il Technogym Village di Cesena, il primo wellness campus al mondo.
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