Lavori pubblici, pollice verso al piano triennale

Documento di Possibile

Lavori pubblici, Possibile contesta il piano triennale. Lo definisce peggio della solita minestra. Questo il documento.

I numeri parlano di un bilancio 2018 piuttosto magro e di un “libro dei sogni” che tale è rimasto. Il bilancio però è l’occasione giusta per rispolverarlo un po’: ad esempio la manutenzione e riqualificazione del Viadotto Kennedy (è da anni che chiediamo e sosteniamo). Bene investire sulle scuole, soprattutto dopo il disastro “sedi” emerso preoccupantemente lo scorso anno (causa anche la lenta ed inesorabile agonia delle Province).

 


L’adeguamento dello “Stadio Manuzzi” in vista degli “Europei Under 21” la ciliegina sulla torta, alla nostra amministrazione “piace vincere facile” (tempi e modi inderogabili, in merito noi siamo sostenitori del manto in erba naturale per il nostro stadio).
Assolutamente carente e vago (come sempre) il piano per le manutenzioni, ordinarie e straordinarie, poco per le periferie, poco per la mobilità sostenibile, poco o nulla per la cura del territorio.


Avevamo definito il format “Carta bianca” del 2017 “stropicciato e al ribasso”, in merito abbiamo avanzato una proposta interessante, finanziare i Quartieri con un milione di euro per “una Carta Bianca 365 giorni all’anno”, proposta che nel perfetto stile di questa Amministrazione è stata ignorata, avanti con la solita cascata a pioggia di progetti.

 


E il centro storico? Ormai dovrebbe avere la sua fisionomia ben definita, una fisionomia il più possibile condivisibile: le aree riqualificate, le aree pedonalizzate (un piano davvero straordinario per pedonalizzare veramente alcune piazze e vie nobili della città), le aree di aggregazione e i poli culturali. E invece no.
Sulla cultura, la storia, l’arte, la nostra lotta più grande, l’Amministrazione colta sul vivo e a nervi scoperti.

Piazza del Popolo – Cesena (credits: https://www.flickr.com/photos/ziowoody/)


Sul terzo lotto della Malatestiana e su Casa Bufalini le scelte sono già state prese e i finanziamenti sembrano coperti. Torniamo però a sollevare dubbi e criticità: come abbiamo più volte detto, il rischio concreto è che la Malatestiana diventi un contenitore con troppi contenuti, col rischio persino di penalizzare la Biblioteca Malatestiana antica, Memoria del Mondo UNESCO. La nostra richiesta e priorità è quella di un “Direttore”, inaccettabile qualche pasticciata soluzione o qualche manovra interna!

 


Per Casa Bufalini invece nutriamo dubbi sulla sua destinazione e funzione, limitativo che possa diventare un “CesenaLab 2”, destinato solo (o quasi) alle tecnologie informatiche. Può essere invece un posto aperto anche ad altre forme di start up, spazio di coworking, luogo in cui sviluppare la cultura, quella sì anche grazie alle nuove tecnologie. Una porta alla scoperta e riscoperta della bellezza racchiusa e nascosta nella nostra città.
Bene trasformare Palazzo Mazzini Marinelli nella “Casa della musica”, nella nostra città c’è davvero passione e amore per la musica (ultimo ma non ultimo lo straripante Rockin1000), facciamo in modo che questo progetto non sia solo una promessa ma una bella realtà.

Cesena – (Photo credits: https://www.flickr.com/photos/ziowoody/)


C’è poi da investire sul “Museo Cittadino”. Ah, già, noi non abbiamo un museo cittadino, a questa Amministrazione non interessa. E se si continua così, probabilmente non l’avremo mai!

 


Importante la presa di posizione del Partito Repubblicano, finalmente un altro partito sembra prendere a cuore il recupero del Sant’Agostino come sede del museo della città. Di facciata le dichiarazioni dell’Assessore (l’investimento è molto più grande di quello ipotizzato dall’Assessore), nulla da parte del Partito Democratico, progetto che orgogliosamente e con passione noi sosteniamo da tempo. Su questo abbiamo scavalcato l’Amministrazione (assente) e scritto direttamente al Ministro dei beni culturali (dopo aver incontrato tempo fa il Direttore del Polo Museale dell’Emilia -Romagna).


E poi troppo poco per i piccoli musei sparsi per la città, per la “Pinacoteca” abbandonata a se stessa (dalla catalogazione delle opere una situazione disarmante), per la Rocca Malatestiana, in attesa di “bando” e per il recupero e la manutenzione del Parco della Rimembranza e dello Sferisterio.
Poco rispetto per i monumenti e gli scorci più belli, ma la ciliegina sulla torta e l’abbandono del San Biagio come polo culturale della città. Lentamente svuotato del Centro Cinema che sarà trasferito in Malatestiana (chissà poi con quale logica), non possiamo che lanciare un grido d’allarme e unirci a chi ritiene tutto questo assurdo. Niente e nessuno deve essere lasciato indietro!

 


Insomma un piano triennale vecchia maniera, riempito di cose senza una vera progettualità, pensato male e che non coinvolge.
Fra tre anni questa amministrazione sarà (speriamo) uno sbiadito ricordo, sarebbe stato opportuno lavorare concretamente sul presente per gettare qualche base per il futuro.


Sul bilancio, insieme ad altre forze politiche della sinistra, stiamo cercando di dare il nostro contributo in maniera responsabile, responsabilità che al momento ci porta a dare un giudizio estremamente negativo, Cesena merita di più!

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.