Lo garantiscono sindaco e assessore Zammarchi in una letteta inviata a Confesercenti e Confcommercio e nella quale anticipano alcune linee del nuovo bilancio. Previsti fondi per la riqualificazione commerciale di periferie e gallerie
Nessun aumento di tassazione alle imprese e soldi e fondi per la qualificazione commerciale delle periferie e delle gallerie. Queste gli elementi più importanti della lettera che il sindaco e l’assessore Zammarchi hanno inviato a Confesercenti e Confcommercio. Un documento che anticipa alcuni dei contenuti del nuovo bilancio. Questo il documento.
Abbiamo notato con grande piacere lo sforzo di elaborazione che Confcommercio e Confesercenti hanno fatto in questi giorni, avanzando proposte concrete ed utili relativamente al bilancio 2018 della nostra città. È infatti solo attraverso uno sforzo caratterizzato da un obiettivo comune – la volontà di sostenere la ripresa delle nostre piccole e medie imprese commerciali, turistiche, dell’artigianato -, che si potrà provare a raggiungere l’obiettivo che ci sta più a cuore: quello di garantire alle migliaia di persone che, purtroppo, anche a Cesena hanno più subìto le conseguenze di questa infinita crisi economica e sociale, di riguadagnare sicurezze e dignità personali.
Per questo vogliamo subito rassicurare i dirigenti di Confesercenti e Confcommercio ed in particolare i rispettivi Presidenti Cesare Soldati ed Augusto Patrignani ed i Direttori Graziano Gozi e Giorgio Piastra: il bilancio 2018 non conterrà alcuna nuova forma di tassazione aggiuntiva a carico delle imprese (ed anzi ricordiamo come Cesena, tra le principali città dell’Emilia-Romagna, da molti anni continui ad avere il più basso livello di imposizione tributaria a carico dei cittadini); saranno confermate tutte le forme di riduzione tributaria applicate in questi anni a favore delle imprese (in particolare per quelle che si sono rese protagoniste della lotta alle attività che favoriscono il gioco d’azzardo e per quelle che, assieme al Comune, hanno consentito di dare vita ad una rete di uffici turistici diffusa sull’intero territorio comunale, che tante realtà stanno guardando con invidia e spirito di emulazione positivo); saranno confermati gli investimenti programmati per la sicurezza della città (videosorveglianza, rete stradale, tutela ambientale, manutenzione diffusa di strade, parchi, aree cittadine), così come il sostegno alle imprese, finalizzato alla occupazione, in particolare femminile e giovanile, che dal 2014 ad oggi (attraverso scelte come la no tax area triennale e ad un contributo diretto agli imprenditori), grazie all’impegno di Confesercenti, Confcommercio, Cna e Confartigianato, ci ha visto sostenere la nascita di quasi 500 nuove imprese, spesso “calamitate” a Cesena anche da altri territori.
Ma non basta: nel 2018, con l’obiettivo di studiare assieme alle Associazioni le modalità di intervento, renderemo disponibili fondi utili sia ad un’operazione di “qualificazione identitaria della rete commerciale delle nostre frazioni” (la cui utilità si è resa ancor più evidente dopo le tante assemblee di quartiere svoltesi in questi mesi), che alla progettazione (finalizzata alla loro riqualificazione) delle gallerie commerciali del centro storico che (a Cesena come in tutt’Italia, purtroppo), spesso anche a causa della indisponibilità ad intervenire degli stessi proprietari, versano oggettivamente in una situazione cui va posto rimedio.
Il prossimo sarà quindi un “bilancio ancor più per le imprese” di quanto sia stato sino ad oggi. E ciò avverrà anche grazie all’impegno che le nostre Associazioni di categoria hanno in questi anni dedicato all’elaborazione di progetti importanti, che oggi rendono Cesena meno in difficoltà sul versante delle opportunità imprenditoriali, rispetto anche a città a noi vicine.
Tra i tanti temi che accomunano le considerazioni di Confesercenti e Confcommercio, c’è senza dubbio quello della Romagna e delle sue prospettive. Non a caso su questo negli ultimi mesi sia Patrignani che Soldati hanno “buttato il cuore oltre l’ostacolo”, evidenziando una decisa scelta di campo a favore di un sistema istituzionale (ed auspicabilmente anche Associativo, aggiungiamo noi) che favorisca le aggregazioni e la riorganizzazione su base romagnola.
Tutti siamo infatti consapevoli che solo così – con una Romagna in grado di pensare al proprio futuro al di là dei campanili, all’interno di un luogo di decisione unico che non potrà che identificarsi con la Provincia unica della Romagna – potremo garantire un percorso di crescita indispensabile per la nostra economia e per la nostra tenuta sociale.
Proviamoci assieme: in realtà non abbiamo alternative per garantire al nostro territorio quella visione strategica comune che, unita alla creatività ed alla voglia di fare dei romagnoli, potrà offrire alle nostre imprese un clima più favorevole allo sviluppo, che tutti auspichiamo possa rendersi ancor più evidente di oggi.
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