Il futuro della nostra agricoltura

Intervento di Marco Casali

di Marco Casali*

Il Km zero è la migliore forma di autarchia e la sovranità alimentare un potente antidoto alle negligenze della globalizzazione! Affermazioni sui quali un giudice terzo, irreprensibile, potrebbe porvi sentenza. Ma nella realtà, dietro la facciata della sovranità alimentare ci sta qualcosa di più che uno slogan da periodo elettorale. Dietro quel termine, sovranità, si accendono i fari su un futuro particolarmente buio che va dai cibi di sintesi chimica passando magari dall’azione agevolatrice del Nutriscore. Già la rivoluzione vegetariana di Berlino ha posto le prime serie avvisaglie di un paradigma che ci vede, come imprese agricole, marginalizzate dal futuro. Gli amici berlinesi nelle loro 34 mense e caffetterie delle università della capitale da ottobre 2021 hanno eliminato dai menu i piatti a base di carne seguendo le indicazioni del gruppo Volkswagen che ha bandito anch’esso la carne dalla sua mensa nel grattacielo della sede centrale a Wolfsburg. Quella del gruppo Volkswagen una mossa riparatoria per le note falsificazioni circa le emissioni delle auto del popolo, per gli amici universitari berlinesi forse invece una moda dettata più da indicazioni gretine che riparatorie. Beh, in questo caso, mi sovviene, con tutta franchezza un: “I am NOT a Berliner”!

Ma al di là delle questioni di dieta è necessario capire quale potrà essere il futuro della nostra agricoltura italiana. Il modello del prodotto tipico e certificato rimarrà oppure butteremo tutto all’ammasso, compreso il cervello, finendo dentro la fobia nutrizionale? Ecco che la sovranità potrebbe farci riprendere i fondamentali della nostra alimentazione. Per farlo però occorre investire per spiegare, valorizzare, formare i nostri consumatori del futuro. Occorre sicuramente affrontare in modo professionale il tema degli usi consapevoli (della carne e del vino) per evitare che a qualcuno venga l’idea di far di tutta un’erba un fascio. Occorre far comprendere l’importanza dell’agricoltura in termini ambientali scomodando magari anche lo scrittore-chimico Primo Levi che all’ultimo capitolo della sua opera “Il Sistema periodico” affermava, con grande semplicità, una verità forse non tutti nota che dice che “il carbonio si fa vivente grazie alla fotosintesi”.

Insomma dobbiamo tornare ad essere sovrani della nostra cultura, conservando le nostre…nuove idee!

*responsabile Fd’I Forli Cesena Agricoltura ed Eccellenze Italiane

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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