È il tema caldo del momento e Varro non poteva non trattarlo analizzando cosa succede nei principali schieramenti
È fuori di dubbio che quello delle candidature è il tema caldo del momento. E Varro non poteva non affrontarlo.
Cosa sta accadendo e cosa accadrà a Cesena con le candidature per le prossime elezioni politiche? I tre principali schieramenti della nostra città (PD, centrodestra, M5S) sono come le tre scimmie sagge della tradizione giapponese (sanbiki no saru) dalle quali deriva il proverbio: “non vedere il male, non sentire il male, non parlare del male” (che noi italiani abbiamo tradotto con l’immagine delle scimmie che si coprono occhi, orecchi, bocca).
La scimmietta che non vede è il PD. Il Partitone ha scelto di svolgere consultazioni nei suoi circoli ed è stato anche capace per l’ennesima volta di non evidenziare una tensione che, invece, prima o poi potrebbe esplodere. Per questo (e dopo il ritiro volontario di Lattuca), dalla consultazione usciranno i tre nomi più facili, quello dei parlamentari uscenti Gozi e Valdinosi e del segretario Landi. Ma, visto che il PD non vede ormai più lontano del suo naso, tutto questo consultare, chiedere, proporre, si tradurrà in un redde rationem finale, nel quale l’unico a decidere sarà un certo Matteo from Florence che, è vero, ha nonni cesenati, ma che forse se ne dimenticherà, paracadutando nel cesenate personaggi degni del miglior Ayala degli anni ’90. Speriamo di no, ma forse in quel momento sarebbe meglio non vedere e neppure ascoltare quel che accadrà tra i pidini arrabbiati di brutto.
La scimmietta che non sente è invece il centrodestra e ha le sembianze dell’onorevole Massimo Palmizio. Il capo di Forza Italia dell’Emilia-Romagna ha infatti assestato un colpo duplice, di quelli che, a battaglia navale, renderebbero felice chiunque. Nei giorni scorsi a Cesenatico ha affondato Marcone Casali (dichiarando che l’ex forzitaliota capisce poco e che, comunque, è fuori per sempre dal berlusconipensiero) e Stefano Spinelli (che si sentiva già candidato alla Camera e che invece ha capito di essere tagliato fuori, tanto che ha rilasciato al Carlino una furbissima dichiarazione tipica di chi ha perso e non ne capisce il motivo). Ma il bello della mossa di Palmizio è che ha anche indicato il suo candidato preferito, Enrico Sirotti Gaudenzi del quale i cesenati sono ancora a chiedersi chi sia, ma che a Bologna piace tanto. Risultato? Palmizio non vuol sentire ragione e così ha bruciato due astri (che si ritenevano nascenti) del centrodestra come Spinelli e Casali, ma ha anche scavato in vista del 2019 un bel fosso verso Lega nord, Fratelli d’Italia e Cielle, che dei due astri erano (e sono) gli sponsor.
Ma la scimmietta più bella è, come sempre, quella che non parla, il M5S. Alzi la mano chi ha una informazione una sulle procedure di selezione dei candidati grillini qui da noi! Eppure i nostri collegi parlamentari sono tra i meno impossibili per i grillodipendenti e, cionostante, nessuno ne parla.
Chi candideranno allora? Escludendo Natascia Guiduzzi, che non può perchè già candidata due volte a sindaco, i rumors interni raccontano che il candidato sarà Adamo Moscatelli, marito di cotanta moglie, Natascia Guiduzzi. La sua candidatura non sarà decisa da una consultazione, da una elezione primaria e neppure da un algoritmo. No, sarà selezionato da un sorteggio.
Perchè la scimmietta che non parla, non parla sul serio. Altrimenti racconterebbe dei grillini cesenati cose che noi umani non possiamo neppure immaginare. E che Natascia and c. hanno abbondantemente dimostrato di non voler raccontare.
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