Servono strutture di qualità per andare oltre il turismo del week end
Non so quale sarà il bilancio della stagione turistica e balneare. Sento previsioni non proprio ottimistiche. Mi auguro che le cassandre siano smentite. Comunque i numeri non saranno positivi. Però, anche se lo fossero, un’analisi andrebbe fatta.
Io credo che la nostra Riviera debba lavorare per cercare di offrire un diverso modello turistico. A parte agosto, è indubbio che ormai siamo considerati la località per i week end. Questo è un guaio anche perché diventano fondamentali le previsioni meteo che non sempre sono giuste.
Ma il vero problema è un altro. Con il turismo del fine settimana o le offerte a meno di trenta euro al giorno tutto compreso (non nell’alta stagione) si vivacchia, ma, alla lunga, sei perdente.
Bisogna tornare ad essere protagonisti in quella fascia di mercato che prevede la presenza settimanale. Nulla osta che si debba puntare anche sul week end o sui prezzi superscontati. Ma quelli devono essere solo un elemento di contorno.
Per proporre una diversa offerta turistica il contributo deve arrivate da tutti: pubblico e privato. L’ente pubblico deve proporre un territorio appetibile. E, in questo caso, un Comune non può fare tutto da solo.
Il privato, invece, deve offrire una struttura adeguata. Insomma, la filosofia deve essere quella del villaggio turistico. Mi viene in mente, ad esempio, l’hotel Dante di Cervia. È chiaro, stiamo parlando di un’eccellenza. Però, il modello è quello. Un all inclusive nel vero senso della parola. Una struttura di qualità e dove è possibile trovare svaghi anche senza bisogno di uscire.
In sostanza, condivido quello che l’assessore regionale Corsini, ha detto in un’intervista pubblicata dal Corriere Romagna: il modello “pensione Maria” (strutture mediocri, senza servizi come piscina o palestra), oggi, riesce a intercettare solo chi punta al week end. È un turismo “di vicinato” (Emilia e Lombardia) e che decide in base al meteo. Per avere soggiorni lunghi servono hotel di qualità con standard e servizi di buon livello. La nostra riviera ha già consumato tutto il suolo con le intuizioni del modello turistico anni ’60 (straordinario, in quegli anni). Oggi occorre riconvertire le strutture, accorpandole. Un processo difficilissimo e molto costoso. A mio avviso necessario per pensare al turismo dei prossimi decenni.
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