Il wine manager cesenate intervenuto a Verona all’incontro promosso da Wine2Wine “Valorizzare il Made in Italy, certificare la filiera e promuovere la qualità con la Blockchain e l’IoT”.
I consumatori del vino chiedono prodotti certificati, tracciati e sostenibili. A dirlo è il wine manager cesenate Lorenzo Tersi, intervenuto a Verona all’incontro promosso da Wine2Wine “Valorizzare il Made in Italy, certificare la filiera e promuovere la qualità con la Blockchain e l’IoT”.
Scelto tra i principali esperti del settore enologico, alla presenza del ministro Gian Marco Centinaio, secondo Tersi la “leva per competere sui mercati internazionali è dare garanzie di qualità del prodotto. Alcuni dati lo testimoniano: l’89% dei consumatori mondiali vuole conoscere i criteri di certificazione di origine; il 71% pagherebbe di più per avere maggiori informazioni; il 74% è influenzato da trasparenza e tracciabilità; 60% controlla etichetta di sostenibilità. La contraffazione nel mondo del vino pesa per 2,7 miliardi di euro a livello globale e il nostro Paese è uno dei più colpiti. Un sostegno può arrivare dal blockchain, un sistema di informazioni che viene scambiato e certificato in ogni singolo passaggio dagli stessi operatori che lo effettuano”.
“Investire nella wine block chain – ha proseguito Tersi – vuol dire investire dei capitali economici ed umani. Ed io credo che più che per le grandissime aziende e le cooperative da un lato, e per i piccolissimi artigiani del vino dall’altro, sarà uno strumento ideale per le cantine di medie dimensioni, quelle che per intenderci hanno un fatturato intorno ai 10 milioni di euro, che esportano la metà della loro produzione e vogliono crescere”.
All’incontro era presente anche il Presidente del Consorzio Vini di Romagna Giordano Zinzani.
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