Con questa strategia Salvini e Di Maio si prendono la scena e le notizie interessanti finiscono in secondo piano
Il poliziotto buono e quello cattivo. È il gioco preferito del duo Salvini/Di Maio. “Quei due (Salvini/Di Maio ndr) fanno il gioco delle parti. La stragrande maggioranza degli scontri sono strumentali. Molti anche studiati a tavolino. Poi, alla fine, la quadra la troveranno”. È quello che poco meno di due mesi fa mi ha detto, mentre ci mangiavamo una pizza, uno dei sindaci del Cesenate che stimo e apprezzo di più. Sul bilancio è andata così e ora la scena si ripete. E così sarà fino alla fine di maggio. Adesso e per cinque mesi non si governa, si farà campagna elettorale. Ora il tema sono quei 49 migranti da tempo a bordo di due navi. Poi sarà l’autonomia regionale. Ma ogni giorno ci regalerà una scontro. L’obiettivo è solo uno: alzare continuamente l’asticella per prendersi la scena.
Una posizione che sostiene anche Sandro Rogari sul Resto del Carlino in un pezzo con un titolo molto significativo: teatrino elettorale. È tutto un programma anche il titolo dell’intervento di Antonio Polito sul Corriere della Sera: Una politica in cerca (solo) di belle figure.
Sui giornali di oggi, comunque, non c’è un argomento dominante. Molto spazio è dedicato alla vicenda dei 49 migranti in cerca di dove poter sbarcare. Ma il vero motivo dominante è lo scontro fra Lega e 5Stelle che continuano a fare sia la maggioranza che l’opposizione. Insomma, il poliziotto buono e quello cattivo. Una strategia comunicativa sicuramente indovinata.
Però di notizie interessanti c’è ne sarebbero. Ma sono abbastanza nascoste. Una è del Corriere della Sera ed è firmata da Milena Gabanelli e Fabio Savelli. Il titolo è: grandi opere: speso il 4% dei 150 miliardi già pronti. Attaccano scrivendo: i ripensamenti sui cantieri già finanziati dall’Unione europea hanno messo in crisi le imprese di costruzione. E dei 150 miliardi trovati in cassa il governo ha speso il 4 per cento. Secondo i due autori sono già saltati 418 mila potenziali posti di lavoro. Inoltre aggiungono che questa situazione sta sfibrando le grandi aziende italiane (vedi, ad esempio, Cmc), atteggiamento che spiana la strada ai grandi gruppi internazionali.
Una notizia interessante c’è anche su Il tempo. In quotidiano romano titola: così Lega e 5Stelle si dividono i resti dell’Italia rossa. Ed è un tema molto attuale, soprattutto in vista delle elezioni amministrative di maggio. Argomento del quale non si parla molto, ma che riguarda una consistente fetta di Italia. Almeno quattro regioni: Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche. Territori che erano terra di conquista del Pd e che, improvvisamente, ha visto crollare i consensi. E, quel che è più grave, sta facendo poco o niente per cercare di riconquistare il terreno perduto.
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