Le stranezze della politica

Le ultime scelte del governo denotano molta improvvisazione dal punto di vista delle strategie

La politica si è sempre poggiata su un piano inclinato. Per quello l’equilibrio non può essere perfetto. Non lo è mai stato e non lo sarà mai. Ma quello che sta succedendo in Italia va ben oltre ogni aspettativa. In alcuni casi sembra di essere su “Scherzi a parte”. Il riferimento è a quell’indirizzo è successo per le nomine europee e la trattativa per evitare la procedura di infrazione. Ma procediamo con ordine e vediamo come sono andate le cose.

https://www.lavocedinewyork.com/news/politica/2018/03/05/di-maio-e-salvini-le-prime-parole-da-vincitori-lontani-ma-forse-non-troppo/

Per rispondere ai rilievi di Bruxelles nei giorni scorsi il consiglio dei ministri una varato una manovra da 7,6 miliardi di euro. Per qualcuno è una correzione dei conti. Per altri una manovra. Per altri qualcosa di diverso. Insomma, chiamatela come volete, ma è un intervento pesante. Ed era fondamentale. Quella che fino a dieci giorni fa Salvini ha garantito che non si sarebbe mai fatta. Ma su quella operazione non ci hanno messo la faccia i due vice premier. Di Maio non si è neppure presentato in consiglio dei ministri, Salvini ci è andato, ma poi si è alzato ed ha salutato i presenti. Però la procedura di infrazione è stata evitata grazie alla politica del dialogo portata avanti da Conte e da Tria, ministro economico. Quel dialogo che Salvini vede come il fumo negli occhi e che critica ad ogni piè sospinto.

Ma non è finita. Contemporaneamente c’erano le trattative per le nuove nomine europee. l’Italia che ha fatto? Si è battuta contro la candidatura di Frans Timmermans e plaude l’elezione della tedesca Ursula von der Leyen. Peccato che il primo fosse contro il rigorismo economico e a favore del salario minimo, mentre la seconda sia una fortissima sostenitrice della politica (economica) del rigore. Inoltre alla guida del Parlamento europeo è stato eletto un italiano (David Sassoli) al quale però hanno votato contro Lega e 5Stelle. Elezione che per Salvini non è buona buona notizia. La critica perché un leghista non è potuto diventare vicepresidente.


Matteo Salvini

Il problema non sono i comportamenti ondivaghi o la filosofia che il fine giustifica i mezzi, del resto lo spread è calato e la borsa ha guadagnato. Ma sarebbe utile capire quale è la strategia politica di questo governo. Soprattutto perché è vero che abbiamo evitato la procedura di infrazione, ma siamo (di fatto) stati rimandati a settembre quando a giudicarci sarà una rigorista. Qual è la nostra strategia politica?

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.