Per la mancata nomina dei supplenti. La protesta
In provincia di Forlì-Cesena l’anno scolastico parte a singhiozzo per la mancata nomina dei supplenti. La protesta del Coordinamento dei docenti inseriti in seconda e terza fascia Provincia di Forlì-Cesena . La nota.
Gli e le studenti delle scuole di ogni ordine e grado nella Provincia di Forlì-Cesena hanno già, ad inizio anno scolastico, tutti i docenti in cattedra? Ed hanno insegnanti in condizione di svolgere bene il loro lavoro? No. Ed è una risposta che non solo diamo noi insegnanti precari, ma che possono dare anche studenti e genitori, che, all’approssimarsi dell’avvio dell’anno, scolastico non hanno ancora tutte le cattedre coperte.
Invece, gli e le studenti delle scuole riminesi troveranno presumibilmente tutti i docenti in cattedra sin dal primo giorno di scuola, fissato per il 16 settembre. Come si legge dal sito Scuoleinretern.it dal 9 al 13 settembre viene effettuato il conferimento dell’incarico del personale docente di seconda e terza fascia, ovvero dei “supplenti” o “precari”, con l’obiettivo di garantire, per la prima volta, l’avvio regolare delle lezioni.
La medesima procedura è stata adottata nelle province di Brescia, Grosseto, Pisa, Lecce; mentre in Emilia- Romagna gli Uffici Scolastici di Bologna e Modena la applicano da anni. Nella Provincia di Forlì-Cesena no. E’ evidente che alunne/i e famiglie della provincia di FC vivranno, anche quest’anno, il disagio dovuto alla mancata adozione di un sistema trasparente e rapido nelle operazioni di convocazione dei precari, che si trovano di nuovo privati del diritto di scegliere, valutando tutte le opportunità, e costretti a accettare la prima proposta pervenuta in ordine cronologico, per non rischiare di rimanere senza posto.
Per queste ragioni, il coordinamento dei docenti inseriti in seconda e terza fascia nella Provincia di Forlì-Cesena chiede un sistema che coordini le diverse scuole al momento dell’assegnazione delle supplenze ai precari, considerando, inoltre, che molti docenti vengono dal Sud. Quali sono, dunque, le ragioni per negare a docenti il diritto ad una scelta meditata e consapevole, in condizioni di trasparenza ed equità, dell’incarico annuale? Un diritto che avrebbe benefiche ripercussioni su tutto il sistema scuola: un notevole vantaggio per la didattica e uno snellimento per le segreterie, gravate da molti compiti e, anche loro, appesantite dalla carenza di personale.
Coordinamento dei docenti inseriti in seconda e terza fascia Provincia di Forlì-Cesena
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