Intervento di Marcello Borghetti, segretario Uil
Si è svolto il Consiglio territoriale della Uil di Cesena, con il segretario nazionale Domenico Proietti, il segretario Emilia Romagna Giuliano Zignani e il segretario di Cesena Marcello Borghetti. Numerose le delegate e delegati presenti. Questa l’analisi di Marcello Borghetti.
Il confronto si è concentrato sulla persistenza di problemi sempre più gravi nel nostro Paese, primo di tutti il problema del lavoro che anche se registra deboli segnali positivi in termini numerici, ancora sconta una gravissima carenza in termini di ore lavorate rispetto al 2008 oltre un miliardo di ore, a segnalare una ripresa che non c’è ed una inconcludente azione legislativa sul lavoro.
Si pone un problema di rilancio degli investimenti che sono fermi anche quando finanziati per incomprensibili questioni burocratiche, con gravi responsabilità di una classe politica incapace di decidere, troppo in Piazza e poco nei luoghi decisionali, a rappresentare gli elettori. Si registrano così degli arretramenti sul piano produttivo che accanto all’assenza di politiche industriali, fanno arrancare un paese che ha un deterioramento della qualità del lavoro, con la diffusione di lavoratori fantasmi, spesso ostaggi delle nuove piattaforme digitali, o con formule contrattuali di fantasia che cercano di sfuggire dalla contrattazione, con abbattimento di redditi e diritti e con incremento di infortuni e incidenti mortali sul lavoro.
In un sistema paese in queste condizioni è sempre più difficile reperire risorse per garantire lo stato sociale, fenomeno gravemente condizionato anche dal furto perpetrato attraverso una colossale evasione fiscale, che non è solo un cattivo costume, ma il risultato di una diffusa cultura politica che ha fatto una scelta di campo a danno di lavoratori dipendenti e pensionati che garantiscono il 90 % del gettito fiscale.
Si esprime preoccupazione anche per una diffusione di fenomeni di illegalità nel mondo del lavoro, con il tentativo di distrarre l’opinione pubblica con questioni marginali di ordine pubblico, quando la vera questione è rimpinguare gli organici delle diverse forze di polizia nonchè degli ispettori del lavoro. La legge di stabilità propone, alcuni segnali positivi in termini di confronto con le forze sindacali e poi di contrasto all’evasione fiscale e di abbattimento delle tasse ai lavoratori dipendenti e pensionati, ma si tratta di segnali molto deboli.
La Uil unitariamente alle organizzazioni sindacali rappresentative, considera irrinunciabile già dal 2020, un progetto di rilancio del Paese, improntato su sviluppo, lavoro di qualità, redistribuzione, giustizia fiscale, giustizia previdenziale, legalità, coesione, restituendo ai cittadini e in particolare ai giovani, speranza nel futuro. Anche nel territorio si è parlato tanto di lavoro e di patto per il lavoro ma si vive in una specie di clima di attesa probabilmente in vista delle prossime elezioni regionali.
Questa infinita e continua campagna elettorale, condanna il Paese a slogan logoranti e produce un’attesa che sta facendo esplodere un grave rancore sociale e una sfiducia nel futuro. Si svia l’attenzione con i fenomeni dell’immigrazione e si è perso di vista il vero fenomeno che è quello dell’emigrazione dei nostri giovani, ovvero menti brillanti che vanno all’estero, non vedendo ragione di speranza e fiducia nel nostro paese. Cenni positivi, pur da verificare sull’aeroporto e sulla sistemazione della E 45 non fanno ben sperare sul rilancio complessivo della Romagna, che avrebbe bisogno di una forte azione politica dei Sindaci romagnoli, che in questi anni non hanno saputo e voluto realizzare un gioco di squadra.
Su tutti questi temi la Uil, manterrà la propria azione di forte stimolo rimanendo autonoma dalla politica e non facendo sconti a nessuno sul merito dei problemi. Si ritiene infine che nelle prossime e elezioni regionali il confronto dovrà essere sui problemi e proposte di interesse regionale, a partire da un nuovo patto per il lavoro. La Uil stimolerà questo confronto, discutendo con ogni candidato che accetterà i temi regionali e segnalando l’inconsistenza di un confronto che eluda i problemi Emiliano romagnoli, laddove si volesse distogliere l’attenzione con tematiche nazionali.
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