L'allarme lanciato da Ugo Vandelli
È ancora irrisolto il problema dei suicidi in divisa. È l’allarme di Ugo Vandelli segretario provinciale FC (Unione Sindacale Italiana Poliziotti).
Il 2020 è già iniziato con 6 suicidi, dopo che il 2019 si è chiuso con 69 decessi (+36 rispetto al 2018), ma nessuno ne parla. Dal 2010 al 2018 se ne sono registrati 285.
Un bilancio che scuote gli animi e deve farci riflettere, ma soprattutto deve portarci a trovare nuove soluzioni. Le vittime nel corso dell’anno 2019 tra coloro che indossano una divisa sono così suddivise: 18 Polizia di Stato(*), 17 Carabinieri, 6 Guardia di Finanza, 11 Polizia Penitenziaria, 5 Polizia Municipale, 9 Forze Armate, 1 Vigili del Fuoco, 2 Guardie Giurate.
*10 gennaio: 38 anni, Reparto Mobile di Padova, con l’arma d’ordinanza;
*27 gennaio: 48 anni, Polizia Ferroviaria di Foggia, con l’arma d’ordinanza;
*28 marzo: 48 anni, Questura di Chieti, si è lasciato cadere da un viadotto;
*29 marzo: 47 anni, Questura di Caltanissetta, (donna) con l’arma d’ordinanza;
*04 aprile: 29 anni, Reparto Mobile di Firenze, con l’arma d’ordinanza;
*09 aprile: 45 anni, Polizia Stradale dell’Aquila, (donna) con l’arma d’ordinanza;
*28 aprile: 42 anni, Questura di Ragusa, con l’arma d’ordinanza;
*13 maggio: 32 anni, Questura di Como, con l’arma d’ordinanza;
*29 giugno: 33 anni, Polizia Ferroviaria di Trieste, con l’arma d’ordinanza;
*15 agosto: 37 anni, Questura di Palermo, si è lasciato cadere da un viadotto;
*03 settembre: 60 anni, Questura di Roma, con l’arma d’ordinanza;
*06 settembre: 45 anni, Polaria di Fiumicino, nell’auto satura di gas;
*15 settembre: 52 anni, Questura di Vibo Valentia, con l’arma d’ordinanza;
*26 settembre: 53 anni, Stradale di Milano, con l’arma d’ordinanza;
*08 novembre: 43 anni, Istituto Superiore Roma, con l’arma d’ordinanza;
*16 dicembre: 45 anni, Polizia Postale di Napoli, con l’arma d’ordinanza;
*21 dicembre: 47 anni, Questura di Caltanissetta, (donna) con l’arma d’ordinanza;
*24 dicembre: 36 anni, Scuola Alpina di Moena, con l’arma d’ordinanza.
La notizia del suicidio di un appartenente alle forze dell’ordine colpisce ogni volta l’opinione pubblica e i mass media. Poi un silenzio assordante in attesa del successivo tragico evento. Sono molti quelli che si interrogano sulla necessità di verificare con più attenzione lo stato psicologico degli addetti alle agenzie di sicurezza e la loro idoneità nel gestire l’arma d’ordinanza. Gli psicologi civili bussano alle porte dello Stato per offrire il loro supporto ma lo Stato gira la testa dall’altra parte e decide di lavare in casa i panni sporchi… Il suicidio di un operatore di polizia, tra l’altro, viene vissuto dai colleghi come un’esperienza dolorosa che lascia dietro di sé molte domande e sensi di colpa per la convinzione di non aver colto in tempo quei segnali di disagio lanciati da chi meditava l’insano gesto.
Una vera e propria emergenza, una condotta distruttiva, un sintomo tragico di profonda sofferenza interiore e di disagio personale che evidentemente accompagna i tutori dell’ordine – da sempre al servizio dei cittadini – nella vita quotidiana. Come elencato i suicidi si susseguono con una cadenza impressionante. Quasi due a settimana. Una strage trasversale che interessa uomini e donne in divisa. Un anno fa è stato costituito a livello nazionale, con decreto del Capo della Polizia, l’Osservatorio permanente interforze sul fenomeno suicidario tra gli appartenenti alle Forze di Polizia. Ovviamente non sta ottenendo i risultati sperati, anzi, visto che avrebbe il compito di prevenire tali eventi, ad oggi, a nostro avviso, ha colpevolmente fallito.
Questo post è stato letto 237 volte