Spietata analisi di un sociologo dei consumi
Oggi sul sempre interessante e mai banale Huffingtonpost è stata pubblicata una interessante intervista a Mauro Ferraresi, sociologo dei consumi. Ritiene che il coronavirus sia stato una sorta di big bang spazio temporale e che ci abbia cambiati per sempre.
In effetti la nostra vita è radicalmente cambiata. In epoca pre-virus tutti cercavamo di acquistare tempo, magari viaggiando ad alta velocità o usando la tecnologia per le nostre faccende quotidiane. Adesso invece, secondo Ferraresi, dobbiamo acquistare spazio. Ma la parte più interessante, a mio avviso, è più avanti. Dopo aver ipotizzato un aumento dei prezzi non generalizzato, ma quasi, ha analizzato il futuro prossimo, quello immediatamente del post vaccino, quindi fra 12/18 mesi.
Ferraresi ritiene che il coronavirus sarà una periodizzazione, cioè un evento storico che porterà cambiamenti da cui non si torna indietro, come, ad esempio, la prima o seconda guerra mondiale. L’ultima periodizzazione – prosegue – risale a quasi 20 anni fa: l’attacco alle Twin Towers dell’11 settembre 2001. Quindi abbiamo vissuto un periodo abbastanza lungo senza scossoni. Ora lo scossone è arrivato. Ed è qualcosa che ci ha cambiato la testa.
Insomma, anche Ferraresi si iscrive al gruppo, sempre più numeroso, di chi sostiene che non ci sia un bottone on/off da poter spingere per ristabilire le cose. E aggiunge, ma anche in questo caso è in buona compagnia, che “si ricostruirà, una volta finita l’emergenza, così come hanno fatto i nostri padri nel dopoguerra”.
Un’analisi forse un po’ troppo cruda e spietata, ma infarcita di sano realismo. Quello che sembra mancare in questo momento. Ora non si tratta di essere ottimisti o pessimisti, ma bisogna guardare con lucidità alla situazione reale. Del resto lo stato della cose è sotto gli occhi di tutti. La riapertura c’è stata, ma in tono ridotto. La corsa al consumo non c’è stata. Per tutta una serie di motivi. Non solo quella economica. Ed è facile immaginare che le difficoltà andranno avanti per un po’ di tempo. Se poi pensiamo che dovevamo ancora recuperare tre punti del pil perso per la crisi del 2008 non è utopistico pensare che per tornare alla situazione pre-virus bisognerà attendere un bel po’ di tempo.
Dato che però emerge solo a spizzichi e bocconi. Invece servirebbe chiarezza. E i primi a doverla fare dovrebbero essere i politici che invece paiono in altre faccende affaccendati. Boh.
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