Il giovane repubblicano Giovanni Arfelli ricordato dall’Associazione Mazziniana

Ancora una volta una delegazione di socie e di soci dell’Associazione Mazziniana Italiana (A.M.I.), Sezione Giordano Bruno di Forlì,  si è ritrovata di fronte al numero civico 161 di corso Mazzini per ricordare Giovanni Arfelli (1905-1923), giovane repubblicano ucciso dai fascisti. 
Nell’occasione sono stati deposti dei fiori sulla lapide, collocata nel 1945, che riporta questa scritta: “EDERA ALL’OCCHIELLO / E UN EVVIVA ALLA REPUBBLICA / PARVERO / CRIMINE DEGNO DI MORTE / ALLA BANDA FASCISTA / CHE / QUI / LA SERA DEL 9-XII-1923 / IMMOLÒ / LA FIORENTE GIOVINEZZA / DI / GIOVANNI ARFELLI”.
Rosella Calista, presidente dell’A.M.I. ha ricordato anche Enrico Pardolesi, socio del Circolo repubblicano “Dario Papa” scomparso qualche anno fa, che annualmente faceva collocare una corona di alloro sulla stessa lapide, tradizione poi continuata per un decennio da Gino Garoia. 
“L’uccisione del giovane repubblicano”, ha detto Rosella Calista”, “fu frutto della situazione che si venne a determinare a livello locale e nazionale dopo il 28 ottobre 1922, con la “Marcia su Roma” e la decisione del Re di affidare a Mussolini il governo del Paese, quando il fascismo conquistò il potere. A Forlì la mobilitazione delle camicie nere cominciò nel pomeriggio del 27 ottobre con le milizie fasciste pronte all’azione. Nella serata del giorno seguente presero possesso della Prefettura la cui sede all’epoca era nel palazzo municipale, lato borgo Mazzini. Stessa sorte interessò il Comune e le Poste. Il 30 ottobre i fascisti irruppero nell’ufficio del sindaco repubblicano Giuseppe Gaudenzi e lo obbligarono alle dimissioni. Quindi, attraverso un accordo con la Prefettura, si insediarono al comando dell’amministrazione comunale con la nomina a commissario prefettizio dell’industriale Silvio Lombardini. Da quel momento in poi i fascisti cercarono di “regolare” i conti con la violenza con socialisti, comunisti e repubblicani. Una frattura definitiva si consumò anche con quel gruppo di giovani repubblicani, in gran parte reduci di guerra, che in un primo tempo aveva dato credito alle promesse antimonarchiche e sociali di Mussolini. Il punto di non ritorno fu rappresentato delle occupazioni dei circoli e degli attacchi a militanti del Pri, in particolare dall’assassinio di due repubblicani a Forlimpopoli e del diciottenne forlivese Giovanni Arfelli. Il suo funerale venne addirittura  sospeso per divieto prefettizio; ciononostante prese forma una manifestazione spontanea di donne per protestare contro la violenza fascista ma anche questa venne fermata dalla forza pubblica. Dileggio definitivo fu la presa del Circolo Mazzini che venne utilizzato come Casa del fascio prima del trasferimento di questa nei locali di Palazzo Albertini in Piazza Saffi”. 

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016).