Giorgia Meloni incoronata al Meeting
CESENA. Dunque, il popolo di Cielle ha incoronato Giorgia Meloni. Che la regina di Fratelli d’Italia sia stata la leader politica più applaudita al Meeting lo scrivono un po’ tutti i quotidiani. Ma è significativo che Libero, giornale di centrodestra, lo metta in apertura. Per il direttore gli applausi ottenuti da Giorgia Meloni sul palco di Rimini era la notizia più importante di ieri. Una scelta che sa tanto di investitura. Del resto che Cielle fosse vicina a Fratelli d’Italia non è certo una novità. E’ sufficiente vedere le scelte che sono state fatte a Cesena che nel mondo ciellino è tutto fuorché una repubblica indipendente. Quindi era facile prevedere che a Rimini ci sarebbe stata una calda accoglienza per Giorgia Meloni.
E’ per tutti questi motivi che la scelta editoriale di Libero abbia i contorni dell’incoronazione di un centrodestra che è ancora in cerca di un’identità, così come, del resto, il centrosinistra del quale parleremo domani. Entrambi gli schieramenti sono tutto fuorché un monolite. Per quanto riguarda i conservatori qualcosa di più preciso lo si capirà dopo che Salvini avrà deciso cosa farà da grande. Nel senso che non può continuare a fare l’equilibrista tra due anime che sono su posizioni diametralmente opposte e difficilmente conciliabili. A far esplodere le contraddizioni pare sia il caso Durigon. Secondo “Italia oggi”, quotidiano economico, stanno volando gli stracci anche in Veneto e pare che anche Luca Zaia, potentissimo governatore, riesca a fermarle.
Da un lato ci sono i leghisti barricadieri disposti a qualche concessione ai nostalgici del Ventennio dall’altro i governativi, che vorrebbero completata la transumanza verso una forza politica di destra moderata, in grado di accasarsi in modo costruttivo con Forza Italia. Chi la spunterà? Difficile dare una risposta. In questo momento forse non sarebbe in grado di darla neppure Salvini che da anche l’impressione di non avere le idee chiarissime. Una cosa è certa: il finale sarà importante per una definizione del nuovo scenario politico italiano che pare essere sempre più distante da un sistema bipolare.
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