Sondaggio della Confesercenti cesenate
CESENA. Il bicchiere è mezzo pieno, anche se è evidente che gran parte del settore del commercio, specie le piccole imprese, non sia riuscito a salire sul treno della forte ripresa in atto anche a causa delle grandi difficoltà presenti già prima della pandemia. E’ quello che emerge dal sondaggio sull’andamento dell’economia cesenate fatto da Confesercenti. Se ne è occupato il Centro studi dell’associazione di categoria che ha sentito duecento imprese suddivise per categoria. La rilevazione è stata fatta nel periodo compreso tra il 15 e il 22 novembre.
Il Covid ha reso più veloci i cambiamenti in atto nel mondo economico e nel commercio. Lo pensa il 91,7 per cento degli intervistati. Però non ci sono dati catastrofici per quanto riguarda le condizioni delle imprese, anzi per il 47,5 sono migliorate negli ultimi dodici mesi a fronte di un 41,5 che invece ritiene che siano peggiorate.
Però ancora non è stata agganciata la robusta ripresa economica in atto. Solo il 26,8 per cento dichiara un miglioramento della situazione, anche se poi il 45,8% si dice ottimista sulla ripresa. Restano i problemi sul versante occupazionale dove si conferma la grande difficoltà a reperire gli addetti. Lo sostiene il 79,3 per cento degli intervistati. Per quanto riguarda il 2022 il 59,5 degli intervistati ritiene che la manodopera resterà stabile, per 12,9 aumenterà e per 27,2 diminuirà.
Al territorio Cesenate è riconosciuto il merito di aver reagito alla pandemia come o meglio di altre zone d’Italia, mentre per quanto riguarda gli interventi necessari tasse e costo del personale sono indicate come le principali problematiche dove intervenire. Poi: burocrazia, stimoli alla ripresa dei consumi, credito e formazione del personale. Promosse le amministrazioni comunali. Il giudizio sull’operato è complessivamente positivo: buono 48 per cento e sufficiente 36 .
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