Uno dei pochi in grado di rilanciarla
CESENA. Il nuovo anno parte con al centro del dibattito un tema vecchio: piazza della Libertà. Funziona solo con gli eventi è il grido d’allarme lanciato da Centro anch’io. Segnalazione giusta, ma non è una novità. Che sarebbe stato così era abbastanza chiaro. Basta conoscere la storia di piazza della Libertà. Quello che prima dei lavori era lo spazio più brutto del centro storico non è mai stato un punto particolarmente appetibile per il commercio. La “vasca” non ci è mai arrivata. La galleria dietro al Bar Roma ha smesso di funzionare prima che il parcheggio fosse cancellato. Anche il Bar aveva problemi da tempo. Il trasferimento della Telecom/Tim e la creazione della sede centrale delle Poste in un’altra zona erano state un’altra batosta. idem per la sede centrale della Carisp. Ora quella di corso Garibaldi è poco poco di uno sportello.
Quindi era chiaro che il solo restyling non sarebbe stato sufficiente per garantire il rilancio. I lavori avrebbero dato alla città l’unico spazio dove in centro si possono organizzare gli eventi. Però l’area bisogna riempirla di contenuti. E qui iniziano i problemi. La cosa più semplice sarebbe organizzare tutta una serie di iniziative. Ma servono i soldi. E non si può pensare che il Comune possa aprire il portafoglio a fisarmonica, pagando a piè di lista. Sarebbe bello, ma è solo un sogno di mezza estate.
Invece servono un progetto e una persona in grado di portarlo avanti. Allo stato attuale uno dei pochissimi in grado di farlo è Renzo Piraccini, manager capace, innovativo e con una grande forza propulsiva. A parlare per lui è il curriculum. Inoltre è alla guida della Fiera, struttura che può e deve essere complementare con il centro storico. Piraccini è capace e in fiera ha la struttura adeguata per impostare un progetto di vitale importanza per il centro. Del resto quando fu scelto l’obiettivo era rafforzare la Fiera e Piraccini ci è riuscito soprattutto trasferendo Macfrut che ora è stato potenziato affiancandolo a Fieravicola. Operazioni che hanno aiutato l’agroindustria, filiera importantissima per il Cesenate. Ma la Fiera è anche altro. Essendo sempre stata legata a filo doppio al centro è lecito immaginare che le professionalità (e parte degli utili, quest’anno record, unitamente al contributo comunale) possano essere utilizzati proprio a questo scopo.
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