E Romagna Iniziative precisa: "Noi estranei"
CESENA. Qualunque sia stata la causa che ha portato al licenziamento di Francesca, la famiglia Amadori non ne esce benissimo. Probabilmente è una vicenda che poteva essere gestita in altro modo. Anche perché non è stato un fulmine a ciel sereno. Da tempo, soprattutto nei salotti economici, si vociferava di tensioni fra alcuni familiari all’interno dell’azienda. Evidentemente non è stato trovato il punto di incontro necessario per evitare la deflagrazione. Una cosa è certa, non c’entra nulla Romagna Iniziative, consorzio presieduto da Francesca Amadori, ora dimissionaria, e alla quale il consiglio esprime vicinanza e gratitudine per gli ottimi risultati raggiunti dal Consorzio nei suoi anni di presidenza che testimoniano la competenza e soprattutto la passione con la quale Francesca ha sempre ricoperto questa carica.
Ma la parola fine non è ancora stata detta. Francesca Amadori che in azienda si occupava di comunicazione ha precisato che non accetterà passivamente la decisione. Facile immaginare che la impugnerà, quindi a decidere dovrà essere un giudice. Non è la prima volta e non sarà nemmeno l’ultima che una grande famiglia imprenditoriale è attraversata da questo tipo di problemi. La fortissime tensioni fra i Capriotti sono solo le ultime di una lunga lista.
Non deve però meravigliare l’eco che la notizia ha avuto. Che il padre licenzi la figlia e nipote prediletta del fondatore e di colui che era diventato un noto personaggio televisivo è una notizia ghiotta. Soprattutto quando interessa l’Amadori, azienda che fattura oltre un miliardo all’anno, è leader del settore e occupa migliaia di persone. Inevitabilmente è quindi sempre al centro dell’attenzione.
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