Il grand tour della Valle del Savio si aggiudica l’oscar italiano del cicloturismo

Itinerario “ad anello” che può essere cominciato e terminato in uno qualsiasi dei sei comuni dell’Unione dei Comuni Valle del Savio, ognuno con una sua peculiarità

CESENA. “Un esempio vincente di integrazione tra pubblico e privato che ha saputo mettere in rete tutti i soggetti della filiera turistica per valorizzare il territorio attraverso la bicicletta, in una regione da tempo impegnata nell’attuazione e nella promozione dei percorsi dedicati al turismo lento e responsabile”. Con queste motivazioni l’Oscar italiano del Cicloturismo è stato assegnato al Grand Tour della Valle del Savio, un suggestivo percorso permanente di 172 chilometri lungo i territori attraversati dal fiume Savio. A ritirare, nella serata di ieri a Matera, il prestigioso riconoscimento sono stati il presidente dell’Unione dei Comuni Valle del Savio Enzo Lattuca e l’assessore delegato al Turismo di Vallata Marco Baccini.

“Siamo orgogliosi di questo riconoscimento – commentano soddisfatti Lattuca e Baccini – e ringraziamo gli organizzatori di questa settima edizione e la giuria per aver premiato il nostro progetto di sviluppo e promozione del cicloturismo esperienziale del nostro territorio. Il Gran Tour Valle del Savio è un progetto ideato e costruito dall’Unione dei Comuni della Valle del Savio, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, per promuovere la mobilità sostenibile e inclusiva del nostro bellissimo e variegato territorio, che si estende dal mare Adriatico fino alle foreste del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Un progetto costruito con la stretta collaborazione degli operatori privati che consente di offrire ai cicloturisti servizi dedicati e diffusi lungo tutto il percorso”.

Il Grand Tour della Valle del Savio è un itinerario “ad anello”, che può essere cominciato e terminato in uno qualsiasi dei sei comuni dell’Unione dei Comuni Valle del Savio, ognuno con una sua peculiarità: Cesena con la sua Rocca, l’Abbazia del Monte, il Teatro Bonci e la Biblioteca Malatestiana (“Memoire du Monde” UNESCO), Montiano con suo borgo medievale, Mercato Saraceno con gli edifici in stile liberty, Sarsina con l’Arena Plautina e il Plautus festival, il santuario di San Vicinio e la basilica ultramillenaria, Bagno di Romagna con le sue terme e palazzo Pesarini, Verghereto con l’eremo di Sant’Alberico e il monte Fumaiolo, con le sorgenti del Tevere da un lato e del Savio dall’altro. Il percorso attraversa anche l’imponente Parco delle Foreste Casentinesi, patrimonio UNESCO, con Sasso Fratino e le faggete, percorrendo in parte il confine geografico tra Emilia Romagna e Toscana. Ben segnalato e collegato ad altri percorsi e alla rete ferroviaria, il Grand Tour è ricco di servizi per ciclisti e cicloturisti – punti di ricarica pubblici e privati per e-bike, segnaletica permanente e pannelli informativi, fontane d’acqua, bike sharing, negozi convenzionati, strutture ricettive, ristoranti, bar e cantine bike friendly con servizio di ciclofficina e cicloguide, trasporto bagagli – tutti riuniti nel Valle Savio Bike Hub, un progetto pubblico-privato che coniuga sostenibilità e innovazione.

“Si tratta – proseguono Lattuca e Baccini – di un’ulteriore occasione di esperienza autentica di un territorio prestato alla bicicletta, che non a caso si trova nel cuore della Wellness Valley. Non è un traguardo, ma solo l’inizio di tante iniziative che troveranno origine nel Gran Tour Valle del Savio: è in programma il prossimo anno il Valle Savio Bike Day, un evento di una giornata in cui l’intero tracciato del Grand Tour verrà riservato alla percorribilità delle sole biciclette, così da consentirne una giornata di cicloturismo in piena sicurezza, in cui le bici saranno le vere e sole protagoniste e i cicloturisti potranno gustare le prelibatezze del territorio nelle piazze dei paesi attraversati, che saranno animate da eventi e concerti. Parallelamente corre l’organizzazione di una gran fondo aperta ai più agonisti con una versione dedicata alle e-bike”.

La cerimonia della settima edizione dell’Oscar Italiano del Cicloturismo si è tenuta nella serata di ieri, sabato 4 giugno, a Matera in Basilicata – regione vincitrice lo scorso anno della menzione speciale di Legambiente. Il riconoscimento ogni anno viene conferito alle “green road” delle regioni che promuovono le due ruote con servizi mirati al turismo “lento”.  Il secondo premio è stato assegnato alla Regione Marche per Strade di Marca, mentre il terzo alla Regione Lombardia con la Ciclabile Valchiavenna.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.