“Cherubini per sempre” all’Auditorium di San Romualdo

RAVENNA. Un ponte fra conservatorio e mondo professionale, un’esperienza di formazione che accompagni le eccellenze della nuova generazione sulla scena musicale del futuro: è questa la vocazione profonda dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini.

E i risultati, a distanza di quasi vent’anni dalla sua fondazione, si vedono; anzi, si ascoltano. Sarà possibile farlo sabato 1 ottobre, alle 19, con il concerto previsto nell’auditorium di San Romualdo, l’ultimo della rassegna Cherubini per sempre. Protagonista un altro gruppo cameristico di cui sono parte anche musicisti nel cui percorso spicca proprio l’esperienza nell’Orchestra creata da Riccardo Muti: mdi ensemble (Sonia Formenti al flauto, Paolo Casiraghi al clarinetto, Elia Leon Mariani al violino, Paolo Fumagalli alla viola e Giorgio Casati al violoncello) è stato costituito a Milano nel 2002 e la sua dedizione alla musica contemporanea è stata riconosciuta l’anno scorso con l’assegnazione del Premio Abbiati dedicato a Mario Messinis. Il programma? Tutto dedicato alla musica del secondo Novecento, da Salvatore Sciarrino a Stefano Gervasoni e Luciano Berio.

Biglietti 5 Euro, info e prevendite 0544 249244 www.orchestracherubini.it

Fin dalla sua costituzione, mdi ensemble ha coltivato contatti e collaborazioni con alcuni dei più grandi compositori viventi, per altro divenendo ospite regolare di importanti istituzioni musicali, incluso Ravenna Festival ma anche manifestazioni a Stoccarda, Losanna, Los Angeles, New York. Il programma che propone a Ravenna in quest’occasione è in qualche modo una mappa parziale di questo dialogo con la musica contemporanea. Di Sciarrino saranno eseguite Omaggio a Burri per flauto, clarinetto e violino (del 1995), la Canzona di ringraziamento per flauto (del 1985) e Codex purpureus per trio d’archi (del 1983). Poi di Stefano Gervasoni, An “quasi una serenata”, con la complicità di Schubert per flauto, clarinetto e trio d’archi (1990), mentre di Luciano Berio la Glossa per clarinetto e viola (1997) e Les Mots per violoncello (1979).

Nel 2017 è stato insignito del premio “Una vita nella musica” dal Teatro alla Fenice di Venezia, per aver perseguito “con tenacia e infaticabile studio uno scopo molto preciso, affrontare cioè la produzione di musica contemporanea con una forte identità di suono e di stile interpretativo, alla stregua delle formazioni cameristiche dedite al repertorio tradizionale”. A motivare l’Abbiati dedicato a Messinis è “la dedizione nei confronti dei repertori contemporanei che ha affrontato con disciplina analitica e compenetrazione poetica, individuando nel dialogo diretto con i compositori eseguiti la chiave di accesso per decifrare partiture di segno diversissimo, sempre coltivando una propria cifra sonora e interpretativa”. Dal 2016 mdi ensemble organizza a Milano la rassegna di concerti e masterclass Sound of Wander. Dal 2019 è anche promotore di Newmusic Week, un workshop internazionale di composizione e prassi strumentale contemporanea (in collaborazione con Accademia Filarmonica Romana e Villa Vigoni – Centro italo-tedesco per il dialogo europeo).

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