RAVENNA. Giovedì 27 ottobre alle 17.30 al Sacrario dei caduti-Auditorium di San Romualdo è in programma l’ultimo appuntamento delle Conversazioni dantesche, dal titolo “E sarai meco sanza fine cive”. Esperienze e modelli di città.
A Erri De Luca il compito di concludere l’edizione del decennale di una rassegna molto partecipata e amata, invitato a riflettere sul tema della città. Si tratta di un’immagine ricorrente nella scrittura dantesca, che approda ai nodi nevralgici della riflessione contemporanea. Questo anche per essere uno strumento utile al percorso che il territorio sta compiendo attraverso l’elaborazione del Pug, il Piano urbanistico generale, sarà presente per questo anche l’assessora all’Urbanistica Federica Del Conte a cui spettano i saluti istituzionali. Erri De Luca dialogherà con Silvia Acocella docente di letteratura italiana contemporanea all’università Federico II di Napoli. Quella tra Erri e Silvia è un’amicizia radicata negli anni e nelle esperienze. Fatta di silenzi, di viaggi, di battute, di coraggio e di scelte e di tanta letteratura, lettura, condivisione. Se la città presente nella scrittura di Erri potesse essere una sarebbe certamente Napoli, con le sue contraddizioni ed esagerazioni che nutrono l’incanto di una città fuori scala, potrebbe però non essere nessuna, ma un’idea abitata dalle mille esperienze e i mille viaggi, anche nella devastazione della guerra, che fanno dell’esperienza dell’autore quasi più vite insieme, insomma centomila per restare nel tema pirandelliano tanto caro ad entrambi i relatori.
Il dialogo è introdotto dall’esecuzione di musiche di Bach da parte del violoncellista Leo Maiolani dell’Istituto Musicale “Giuseppe Verdi”. Ravenna incontra così l’inesauribile scrittura dantesca attraverso una scrittura a noi contemporanea che nasce, come quella dantesca, da un profondo dialogo con le Sacre Scritture e allo stesso modo con i luoghi, le persone, le realtà dei giorni, attraverso lo sguardo di di chi la letteratura la vive in prima persona, la insegna, la rende viva. Il progetto è reso possibile da una stretta collaborazione tra il Centro relazioni culturali del Comune di Ravenna e il dipartimento di Beni culturali dell’Università di Bologna; l’Istituto musicale “Giuseppe Verdi” e l’Orchestra giovanile “Luigi Cherubini”.
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