Alluvione, salvati dai volontari. Stato assente ingiustificato

A Cesena buon lavoro di Hera A Forlì Quartieri ancora di salvezza

Una straordinaria struttura civica ha permesso alle città travolte dall’alluvione di rialzarsi. Giovani, scout, parrocchie, Quartieri e forze dell’ordine locali hanno fatto un lavoro straordinario sopperendo alla mancanza dello Stato. In particolare della Protezione civile nazionale che è arrivata circa una settimana dopo il patatrac. A Cesena la Protezione civile locale (fatta di volontari) ha fatto subito la sua parte. Giovedì mattina le idrovore erano al lavoro nei punti più critici della città e non hanno mai smesso di pompare acqua fin quando non c’è stata una parvenza di normalità. Mentre Forlì ha pagato il fatto che la sede si è alluvionata, ma anche una organizzazione deficitaria.

Però la vera forza sono stati i volontari. Soprattutto giovani, ma non solo. In questi giorni si è parlato molto degli “angeli del fango” (a Cesena ribattezzati “Chi burdel de paciug”), ma a mettersi in gioco non sono stati solo i ragazzi. Erano il gruppo più numeroso, ma con loro c’erano persone di tutte le età e di entrambi i sessi. Vedere lavorare quelle persone era un  spettacolo. Altro che bamboccioni o schiavi del cellulare. Hanno dato una lezione a tutto e tutti. Ma è giusto che in situazioni del genere il civismo sopperisca all’assenza dello Stato? Oppure che su un Quartiere (ad esempio i Romiti a Forlì) si sobbarchi di tutto il lavoro? 

Non può essere così. E’ come andare in guerra armati di archi e frecce, ma, purtroppo, è stato così.

Un altro dato di fatto è che la risposta di Cesena sia stata più adeguata. Ieri, con la riapertura della secante, la situazione era tornata quasi normale. Resta soprattutto da lavare le strade. Non a caso in via Roversano (una delle zone più colpite e, comunque, la prima dove il Savio ha tracimato) per sabato sera è stata organizzata una sorta di festa della via. I residenti si ritroveranno in un piazzale ed ogni famiglia porterà qualcosa. 

Oltre all’organizzazione, la differenza fra le due città però l’ha fatta Hera. La risposta della multiutility è stata adeguata e fin dalla mattina di sabato è partita la raccolta di quella enorme quantità di rifiuti. Alea invece è partita più in ritardo e non ha potuto esprimere la stessa potenza di fuoco di Hera finendo col penalizzare il territorio. 

Questo post è stato letto 247 volte

Commenti Facebook
Avatar photo

Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.