È stata Alessandra Ascari Raccagni, presidente del Lions Club Forlì Host, nel corso di un riuscito e partecipato meeting a consegnare il Lion d’Oro a Gianfranco Brunelli, direttore generale delle grandi mostre che da 19 anni si tengono ai Musei San Domenico. Alla cerimonia hanno presenziato Rinaldo Argentieri, prefetto della Provincia di Forlì-Cesena, Gian Luca Zattini e Francesco Tassinari, rispettivamente sindaco di Forlì e di Dovadola.
“Il riconoscimento è stato ideato nell’anno sociale 1990/1991”, ricorda Alessandra Ascari Raccagni, “quando era presidente Nicola Milandri, per mettere in rilievo i forlivesi che eccellono nella loro attività e fanno conoscere la nostra città a livello nazionale e non solo. Quindi non poteva non essere assegnato proprio a colui che con la mostra in corso, dal titolo Preraffaelliti. Rinascimento Moderno, è riuscito a fare, ancora una volta, di Forlì una capitale dell’arte internazionale”. Ma ancora prima di ricoprire questo ruolo, o contemporaneamente, Gianfranco Brunelli aveva assunto notorietà nazionale come giornalista, politologo ed esperto di temi religiosi, che lo ha portato ad essere dal 1996 al 2002 collaboratore del cardinale Carlo Maria Martini (1927 – 2012) e, dal 1991 al 2006, del cardinale Achille Silvestrini (1923 – 2019), nonché consigliere particolare nei due governi di cui era presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi (1996-1998 e 2006-2008) e negli anni della presidenza Prodi alla Commissione europea.
Nel corso del suo intervento il premiato, oltre a ringraziare calorosamente le socie e i soci del Lions Club Forlì Host per il prestigioso riconoscimento che gli è stato attribuito, ha illustrato il nuovo appuntamento espositivo in corso ai Musei di San Domenico dedicato a un affascinante movimento artistico, quello dei Preraffaelliti. Il relatore ha ricordato come nel 1848, nell’Inghilterra vittoriana di metà Ottocento, alcuni giovani artisti ribelli crearono la Confraternita preraffaellita con lo scopo di rinnovare la pittura inglese che consideravano in declino a causa delle norme eccessivamente formali e severe imposte dalla Royal Academy. Artisti come John Everett Millais, William Holman Hunt e Dante Gabriel Rossetti, rifiutavano le convenzioni della grande arte italiana rinascimentale, in primis Raffaello Sanzio (1483 – 1520), promuovendo un ritorno alla purezza dell’arte medievale. I preraffaelliti attinsero dunque a un’ampia gamma di influenze ed elementi storici, seppur senza distinguerne in modo rigoroso le varie epoche. Tale movimento tuttavia non fu solo un mero ritorno reazionario agli stili del passato, quanto piuttosto un progetto visionario che trasformò le lor opere in qualcosa di decisamente moderno, che le socie e i soci del Lions Club Forlì Host avranno la possibilità di vedere durante le visite guidate alla mostra in programma nei prossimi giorni.
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