CESENA. Cinque anni fa era grintoso, ieri emozionato e riflessivo. Enzo Lattuca nel tardo pomeriggio di ieri ha aperto la sua campagna elettorale. Lo ha fatto al Verdi. E subito si è capito che era diverso da quello che un lustro fa si presentò al Vidia. Allora era pronto per il braccio di ferro (elettorale), adesso è determinato nelle cose da fare. Agli avversari ha dedicato pochissimo spazio. L’unico riferimento è stato quando ha detto che non si farà trascinare in polemiche inutili e quando ha ricordato che chi governa non deve rappresentare una sola parte politica. Il riferimento è a quello che è stato detto nei giorni scorsi dal centrodestra: “C’è l’opportunità di parlare la stessa lingua del governo”.
“Questo – ha chiosato Lattuca – sembra dire che se si è amici del governo si ottengono cose diverse e migliori. Per noi questa non è democrazia”.
Poi il sindaco ha detto che vuol rafforzare l’immagine di Cesena dove si vive bene, ma per farlo bisogna andare oltre l’impegno infrastrutturale. Perché saranno importanti i venti milioni impiegati per rilanciare la zona stazione o i quaranta utilizzati per il miglioramento degli edifici scolastici, ma, soprattutto, sarà fondamentale non lasciare indietro nessuno. Perché prima ci sono le persone, i loro bisogni che sono sempre nuovi. Come, ad esempio, nella scuola la necessità di andare “oltre la campanella”. Soio se non sarà lasciato indietro nessuno nel 2030 si potrà dire che la città è veramente cambiata.
Perché fra cinque anni Cesena non sarà più la stessa. E Lattuca un’idea di come farla crescere ce l’ha. C’è il nuovo ospedale per il quale da sei mesi si attende una firma ministeriale, la casa della salute in corso Cavour, gli infermieri di prossimità, la crescita delle aree verdi e tutte collegate alle piste ciclabili previste dalla Bicipolitana, la cultura legata al coinvolgimento dei privati, la crescita dell’impiantistica sportiva “con un impegno che non ha precedenti nella storia della città”. E poi ci ha messo il carico da undici: il completamento dello stadio. Per ora una promessa, un doveroso omaggio alla squadra che una settimana fa ha riconquistato la serie B. Ma è chiaro che la ristrutturazione della tribuna prima o poi dovrà essere fatta.
Ma tutto quello che prevede lo vuole fare attraverso un lavoro di squadra. E’ questa la crescita maggiore fatta da Enzo Lattuca: capire che la gestione amministrativa passa attraverso il lavoro collettivo. Lo ha imparato dall’esperienza quotidiana, ma forse è stata l’alluvione a dare la spinta decisiva su questo fronte. Circa un anno fa Cesena diede una straordinaria prova di coesione ed è possibile che in quella occasione sia stato gettato anche il seme che ha portato alla nascita della frase “Le cose belle si fanno insieme”, slogan del centrosinistra in questa campagna elettorale.
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