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RAVENNA. L’après-midi d’un faune, il Boléro e Le Sacre du printemps: tre classici che hanno segnato il percorso coreografico e musicale del Novecento.
Tre composizioni “sacre” per il coreografo Roberto Zappalà, che le affronta nella sua Trilogia dell’estasi in scena al Teatro Alighieri di Ravenna per la Stagione Danza 2025. Sabato 22 febbraio alle 20.30 e domenica 23 alle 15.30, la Compagnia Zappalà Danza trasfigura i capolavori di Debussy, Ravel e Stravinskij in un unico set scenico, passando per l’esclusione, il corteggiamento e l’erotismo del Faune, l’inclusione, il vizio e la lussuria del Boléro e infine la persecuzione e il sacrificio nel Sacre. Lungo la drammaturgia di Nello Calabrò e con Fernando Roldán Ferrer assistente alle coreografie, Zappalà – che cura anche regia, scene e luci e i costumi in collaborazione con Veronica Cornacchini – affronta la sfida di trovare un nuovo immaginario che non neghi il passato né lo modernizzi a tutti i costi; l’orizzonte è, piuttosto, la possibilità di personalizzare un mondo che già possiede un immenso potere evocativo. Lo spettacolo conclude il percorso danza al Teatro Alighieri, ma la Stagione continua alle Artificerie Almagià il 13 marzo e il 15 aprile con gli appuntamenti fuori abbonamento di Impromptus: arie, danze e improvvisazioni, un progetto di improvvisazioni in musica e danza in anteprima a Ravenna e concepito in collaborazione con il Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto.
Le tre creazioni proposte da questa Trilogia dell’estasi, ora in tournée dopo il debutto al Maggio Musicale Fiorentino,hanno per denominatore comune non solo il linguaggio di Zappalà ma anche il dispositivo scenico che di volta in volta limita, amplifica e modifica la performance. Per esempio, nel primo tassello del trittico, L’après midi d’un faune di Debussy è danzato in uno spazio ristretto e confinante e la scena si apre con un fauno che si specchia in una sezione di luce. Nel Bolèro è invece esplicito il riferimento-omaggio a Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick, con un crescendo di movimenti rotatori supportato dall’ossessività della melodia di Ravel e dal sapore fortemente esoterico. Il Sacre non può che essere una dionisiaca esplosione di movimenti e convulsioni. Tra bizzarre maschere, coloratissimi costumi e inserti techno, protagoniste rimangono le relazioni umane, di volta in volta negate o esaltate in una riflessione coreografica sulle derive della società contemporanea.
Da oltre trent’anni Roberto Zappalà racconta, come nessun altro, un Sud vivo e vibrante insieme alla sua Compagnia, che ha fondato nel 1990 a Catania. Diverse le collaborazioni con altre compagnie, tra queste Balletto di Toscana, la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, Norrdans, ArtEZ Arnhem, la Fondazione Theaterwerkplaats Generale Oost, Göteborg Ballet/Opera di Göteborg. Nel 2011 ha realizzato le coreografie della cerimonia di apertura dei Mondiali di scherma. Nel 2016 ha curato il progetto Parata Urbana per Torinodanza e il Défilée della Biennale di Lione. Il suo stile coreografico, dopo anni di ricerca condivisa con i suoi danzatori, è divenuto un linguaggio con una sua ben definita e singolare identità denominato MoDem, Movimento Democratico. Tra i diversi premi assegnati, nel 2013 riceve il Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro e nel 2022 il Premio Hystrio “corpo a corpo”.
Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza è Centro di Rilevante Interesse nazionale per la Danza. Il riconoscimento a CRID arriva nel 2022 a coronamento della lunga storia della compagnia e del suo fondatore. Le attività includono la creazione di Scenario Pubblico, primo esempio in Italia di centro coreografico europeo che ha cambiato la percezione della danza nella città di Catania. La compagnia si distingue per la disponibilità di un repertorio ampio e articolato, frutto del lavoro sinergico del coreografo, del suo drammaturgo di riferimento Nello Calabrò e dei danzatori che negli anni hanno permesso la realizzazione di oltre ottanta produzioni ospitate da teatri e festival di rilievo internazionale.
Il primo appuntamento con Impromptus è invece giovedì 13 marzo, con Daniele Di Bonaventura al bandoneon e Alfredo Laviano alle percussioni; a danzare sono Roberto Tedesco e Gador Lago Benito. Martedì 15 aprile, saranno i violoncelli dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini a dialogare con i danzatori Leonardo Farina e Arianna Ganassi.
Info e prevendite: Biglietteria Teatro Alighieri – tel. 0544 249244 – www.teatroalighieri.org
Biglietti da 10 a 30 Euro
Under 18: 5 Euro; Carta Giovani Nazionale 18-35 anni (platea e palchi): 15 Euro
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