18 Agosto 2025
Cesena dall'alto

“Il fine giustifica i mezzi” è un’espressione che indica la convinzione che, per raggiungere un obiettivo importante, sia lecito utilizzare qualsiasi mezzo, anche se moralmente discutibile. Sebbene spesso attribuita a Niccolò Machiavelli, questa frase non compare mai testualmente nei suoi scritti, ma è una sintesi del suo pensiero sulla politica e il potere. O, ancora meglio, più una semplificazione o una generalizzazione. 

Il problema è che la filosofia del detto popolare stride con quella che dovrebbe essere alla base dei nostri comportamenti: l’onestà intellettuale. Perché non si possono accettare atteggiamenti immorali per raggiungere un obiettivo anche nobile o puro dal punto di vista morale.

Perché l’onestà intellettuale è il bene più importante che abbiamo. Ma per restarci fedeli serve coraggio. Perché essere intellettualmente onesti significa riuscire a dire: scusa, mi dispiace e ho sbagliato. Inoltre sarà più facile avere l’apertura mentale necessaria per valutare proposte alternative o diverse. Può sembrare facile, ma non lo è. Soprattutto in un periodo dove l’effimero è sempre più importante. Il clima poi non è facilitato dall’ imbarbarimento.

In politica, ad esempio, ormai si cerca solo di demolire l’avversario senza preoccuparsi di verificare quello che si sostiene. L’importante è avere visibilità e poco conta se le contraddizioni sono all’ordine del giorno. E’ anche per quello che c’è sempre bisogno di alzare l’asticella con tutti gli annessi e connessi. In passato una smentita era una macchia da evitare nel modo più assoluto. Adesso è una notizia data due volte. 

Una buona politica invece costruisce proposte concrete e, per certi versi, alternative. Non devono piacere a tutti. E’ impossibile che lo siano. Un liberista non potrà mai essere in sintonia con un keynesiano. Ma se il ragionamento avrà alla base la concretezza ci saranno le condizioni per aprire un ragionamento che possa portare a soluzioni utili per il territorio. 

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