
Nell’editoria c’è in atto una rivoluzione silenziosa. Il grosso problema resta la continua perdita di copie. Le ultime rilevazioni (agosto 2025) di primaonline testimoniano che la diminuzione continua in modo inesorabile. Nel confronto anno su anno c’è un profondo rosso. Solo due testate hanno un piccolo segno più: Fatto Quotidiano 2,01 e Il Mattino 0,25. Per il resto le perdite sono comprese fra il 19,45 del Corriere dello Sport al 4,08 del Sole 24Ore. L’unica notizia positiva è il trend tra luglio e agosto 2025. C’è stata una crescita di quasi tutte le testate, ma è un dato che conta poco o nulla.
Ma la vera novità è un’altra: la presunta uscita della famiglia Agnelli dall’editoria. Una marcia indietro era stata fatta da tempo con la cessione di tutti i quotidiani locali. Il tesoro creato e gestito dalla Finegil è stato venduto ad imprenditori locali. Una scelta che sorprese. Si pensava che gli eredi dell’avvocato volessero puntare solo sui quotidiani nazionali. Gedi infatti aveva mantenuto il controllo di Repubblica, la Stampa e Huffingtonpost, tre colossi. Due cartacei e uno online. Da qualche giorno però si parla di un disimpegno anche di questi asset.
Oggi la ”bomba” la spara il Quotidiano Piemontese che scrive che manca solo la firma per la cessione de La Stampa e Huffingtonpost. Il quotidiano cartaceo fondato proprio dalla famiglia Agnelli sarebbe stato ceduto al gruppo veneto NordEst Multimedia (Nem) già proprietario di testate ex-Gedi: Corriere delle Alpi, Messaggero Veneto, Tribuna di Treviso e il Piccolo. Avrebbe prevalso (ma il Quotidiano Piemontese non usa il condizionale) grazie ad un’offerta economica solida. Nord Est Multimedia è stato creato da una serie di famiglie imprenditoriali di Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Huffingtonpost invece passerebbe sotto il controllo del gruppo pugliese Ladisa, di proprietà dell’omonima famiglia che si occupa di ristorazione collettiva. Attraverso la controllata Ledi srl ha acquistato la Gazzetta del Mezzogiorno.
Ma novità potrebbero essere in arrivo anche per Repubblica. Da tempo si sussurra che il secondo quotidiano italiano sia in vendita. E si parla di un interesse della greca Antenna Group che potrebbe acquisire anche le radio Deejay, Capital e m2o.
Se tutto questo dovesse andare in porto parlare di rivoluzione sarebbe poco. Forse il termine più giusto sarebbe cataclisma.
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