FAENZA. Dopo il debutto nella prestigiosa cornice dell’Estate Teatrale Veronese dello scorso settembre, parte dal Teatro Masini, da venerdì 5 a domenica 7 dicembre (ore 21), con la “Prima” del suo riallestimento, la tournée 2025/26 de Gli innamorati, la celebre commedia di Carlo Goldoni, adattata in chiave contemporanea e diretta da Roberto Valerio.
Uno spettacolo corale che vede impegnata una compagnia di otto attori: Claudio Casadio, Loredana Giordano, Valentina Carli, Leone Tarchiani, Maria Lauria, Lorenzo Carpinelli, Damiano Spitalieri e Alberto Gandolfo. Le scene di Guido Fiorato sono state realizzate dal Laboratorio Scarpa di Faenza; le musiche sono firmate da Paolo Coletta, mentre il light designer è Michele Lavanga.
Lo spettacolo – che dopo la “Prima” faentina partirà per una lunga tournée che terminerà ad aprile 2026, toccando alcune delle più importanti piazze nazionali come Milano e Roma e tornerà in Romagna, al Teatro Goldoni di Bagnacavallo e al Diego Fabbri di Forlì in gennaio – è una produzione di Accademia Perduta/Romagna Teatri, La Contrada Teatro Stabile di Trieste e La Pirandelliana, realizzata in collaborazione con Comune di Verona – Estate Teatrale Veronese.
Incontro con gli Artisti al Ridotto del Teatro: gli interpreti della commedia incontreranno il pubblico sabato 6 dicembre alle ore 18 (l’ingresso all’Incontro è gratuito).
Gli Innamorati è una delle commedie più fortunate di Goldoni, divertente e romantica, cavallo di battaglia di molte grandi attrici dell’Ottocento (da Adelaide Ristori ad Eleonora Duse): due giovani – Eugenia, appartenente alla nobiltà milanese decaduta, e Fulgenzio, rappresentante della ricca classe borghese – si muovono tra corteggiamento e seduzione, ma soprattutto tra gelosie, equivoci, paranoie e dolcezze.
Una storia d’amore, universale, sfaccettata e attualissima, i cui protagonisti sono più vicini alla nostra contemporaneità di quanto si possa pensare Un amore dietro al quale si celano contraddizioni e tensioni, così come contraddittori sono i personaggi: alcuni caratterizzati da personalità razionali e “borghesi”, altri più istintivi e impulsivi, contrapposti nei loro atteggiamenti e nel loro modo di affrontare la vita.
Emerge così in tutta chiarezza la riforma teatrale compiuta da Goldoni: il passaggio dalla commedia dell’arte al teatro moderno, dalla maschera al carattere e dal canovaccio al copione; un teatro più vicino alla vita, basato sull’osservazione del mondo reale e sulla rappresentazione di individui e situazioni verosimili, in linea con i principi illuministici.
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