Obiettivo primario della fiera di Cesena dopo la privatizzazione. Sfruttare le nuove sale per la convegnistica e la sinergia col Gambero Rosso. In ottobre ci potrebbe essere un tandem col Festival del Cibo di Strada
Qualità. Deve essere questo l’obiettivo della nuova fiera di Cesena. In poco più di due anni la struttura di Pievesestina ha cambiato completamente volto. Il primo passaggio è stata la nomina a presidente di Renzo Piraccini, manager bravo, esperto e innovativo. Poi lo spostamento di Macfrut a Rimini. Quindi ci sono stati i lavori di restyling della struttura seguiti dall’arrivo del Gambero Rosso e dei suoi corsi di cucina, adesso tocca alla privatizzazione. Il percorso si è avviato e porterà alla cessione del sessanta per cento delle quote. Il trentatré resterà nelle mani del Comune e il sette della Camera di Commercio. Delle quote messe sul mercato il quaranta per cento andrà a piccoli investitori e il il venti a un partner. Tutto fa pensare che sarà la fiera di Rimini con la quale Cesena ha avviato una sinergia con lo spostamento di Macfrut, ma adesso si dovrebbe andare oltre e rendere la partnership molto più che organica. E da qui bisognerà ripartire. Dal “matrimonio” con Rimini che è uno dei più importanti ente fiera italiani e dal quale Cesena potrà trarne solo benefici.
L’obiettivo, nemmeno tanto nascosto, è di diventare la fiera di medie dimensioni più importante non solo a livello regionale. Per riuscirci però si dovrà lavorare sulla qualità. Cesena non ha la struttura per puntare sulla quantità. Per quello c’è Rimini che ha spazi enormi.
Fino ad ora le mosse di Cesena sono state tutte azzeccate. L’arrivo del Gambero Rosso è solo la ciliegina sulla torta. Adesso però sono attesi altri passi. Dopo, si penserà a consolidare.
Per puntare sulla qualità bisognerà sfruttare al meglio anche le rinnovate sale per la convegnistica. La Cernobbio di Romagna (momento di incontro per il mondo economico romagnolo) potrebbe essere solo un’idea.
Molto, inoltre, si potrebbe giocare sul campo dell’enogastronomia. Per questo si potrebbe sfruttare la presenza del Gambero Rosso e le conoscenze, di Lorenzo Terzi, componente del cda della fiera che è un’autorità nel mondo del vino. Un’idea, ad esempio, potrebbe essere quella di organizzare nei padiglioni di Pievesestina una o più presentazioni delle guide del Gambero Rosso. Per presentazione intendo una prima nazionale. Ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta, essendo molte le iniziative editoriali fatte ogni anno. È chiaro, l’ideale sarebbe avere la guida ai ristoranti o ai vini. Ma forse è troppo. Per quelle ci si potrebbe accontentare del secondo o terzo appuntamento nazionale. Magari fare un momento dedicato non solo all’Emilia Romagna, ma al nord est.
Sempre in tema enogastronomico si potrebbe pensare a una sinergia con il Festival del Cibo di Strada, straordinaria kermesse che Confesercenti organizza in centro a inizio di ottobre. Potrebbe essere abbinata a qualcosa sull’enologia da tenersi in fiera. Le due iniziative non solo sarebbero complementari, ma, se studiate bene e senza sovrapposizioni non solo di orari, potrebbero essere di ulteriore richiamo per tutti quei turisti enogastronomici che ogni anno ad inizio di ottobre vengono al festival del Cibo di strada, manifestazione inventata proprio a Cesena.
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