Va con Mdp. Un addio che non mi meraviglia. L'editore è stato uno degli esponenti più importanti della sinistra cesenate. A inizio anni Novanta fece le primarie con Preger
Non mi sono meravigliato. Nessuno mi aveva detto niente, ma me lo aspettavo che Roberto Casalini lasciasse il Pd. Lo ha annunciato domenica, il giorno dopo aver festeggiato i 25 anni della sua casa editrice.
Marzio, suo figlio, un passo simile lo aveva fatto su Facebook, prima però che si consumasse la scissione in casa Pd. Aveva scritto che era pronto a lavorare per una nuova formazione.
Adesso è arrivato l’addio di Roberto, in una nota firmata da Aristarco (noto pseudonimo dell’editore di San Rocco). Ha comunicato che dopo una militanza durata 64 anni, Roberto Casalini (che di anni ne ha 78), tra amarezza e speranza lascia il suo partito di sempre, seguito fin qui nelle sue molte metamorfosi e aderisce a Mdp. Per dignità, per fedeltà ai valori, per speranza di futuro.
Probabilmente è un gesto al quale in casa Pd non daranno molto peso. Se fanno un calcolo elettorale forse hanno ragione. Qualche voto ancora Casalini lo sposta, ma non più di tanti.
È però una svolta significativa. Stiamo parlando non solo di un faro della cultura romagnola, ma di un ex assessore che è stato soprattutto uno degli esponenti più importanti della sinistra cesenate. Non solo ha ricoperto ruoli di primo piano sia a livello amministrativo che politica. Ma è stato anche coscienza critica. Inoltre è un antesignano. Quando ancora le primarie erano delle sconosciute, lui le fece con Preger. Bisognava scegliere il nuovo sindaco e il partito scelse il modo più democratico: fece votare gli organi dirigenti. Vinse Preger.
Adesso, a 78 anni, ha ancora voglia di mettersi in gioco. Complimenti, ma non mi meraviglio. Non ho mai pensato che si fosse ritirato nel Campino in mezzo ai suoi libri e ai suoi gatti.
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