Imprenditoria: il 2018 anno di cambiamenti

Molte novità per le grandi aziende cesenati, ma anche per quelle medie

Il 2018 potrebbe essere un anno ricco di novità e cambiamenti per l’imprenditoria cesenate. Il primo atto però c’è stato a fine 2017: l’acquisizione della Cassa di Risparmio da Credit Agricole. Un passaggio previsto. Adesso, però, deve iniziare la fase operativa. Per prima cosa ci sarà la nomina del nuovo consiglio di amministrazione, quindi sarà la volta del direttore. Poi si capirà quale sarà il rapporto fra l’istituto di credito e il territorio. È questo l’aspetto più importante.

 

Adesso l’unico istituto di credito cittadino è il Credito Cooperativo Romagnolo (ex Banca di Cesena) destinato non solo a restare tale, ma anche a rilevare parte degli sportelli della ex Brc. È un’operazione che si sta incardinando, ma che richiederà del tempo. Nel 2018 non succederà niente.

Altra novità potrebbe e dovrebbe riguardare la Trevi. L’azienda creata dalla famiglia Trevisani potrebbe essere costretta a fare un consistente aumento di capitale. E se, come sembra, i fondatori non lo sottoscriveranno vedranno le loro quote ridotte al lumicino. Pare che possa essere Cesare l’unico che potrebbe restare. La famiglia (Stefano e Simone in particolare) si dovrebbe invece concentrare sui Cantieri Del Pardo.

 

Novità anche in casa Amadori. Cambierà la guida. Secondo “Primo piano”, quotidiano del Molise, Massimo Romani, amministratore delegato, se ne andrà. Il quotidiano riporta anche una nota dell’azienda che parla di  separazione consensuale. Non ci saranno comunque problemi. L’azienda è solida e ben strutturata e le strategie aziendali sono impostate. Quindi la famiglia potrà scegliere il nuovo amministratore senza particolari assilli. Obiettivo principale resta l’internazionalizzazione.

Piazza del Popolo – Cesena (credits: https://www.flickr.com/photos/ziowoody/)

Difficile invece ci possano essere novità in casa Orogel. Bruno Piraccini non è eterno. Ma pare che non sarà il 2018 l’anno in cui si farà da parte. Difficile immaginare come e quando avverrà. Di sicuro sarà qualcosa di indolore. Sarà lo stesso Piraccini a mettere assieme tutti i tasselli del puzzle. Inoltre è possibile che lo stesso fondatore se ne vada con gradualità. Tutto lascia pensare che manterrà un ruolo di primo piano nel consiglio di amministrazione.

 

Il 2018 potrebbe essere l’anno della definitiva separazione di Renzo Piraccini dal mondo Apofruit. Dovrebbe lasciare anche la guida di  Almaverde Bio. Tutto, per la verità, pare già deciso, ma uso il condizionale perché mi sembra così strano vedere Piraccini completamente fuori da Apofruit, azienda che ha assunto l’attuale dimensione grazie al lavoro fatto proprio da Piraccini. Al suo posto, ad Almaverde, siederà Ilenio Bastoni, attuale guida di Apofruit. Sarà quindi l’ultimo atto di un passaggio non traumatico e nel segno della continuità come fu quello fra Lombardi e Renzo Piraccini.

 

1.continua

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.