Poteva essere il tema centrale della campagna elettorale 2014, ma l'opposizione non lo cavalcò. Ora rischia di fare altrettanto per il futuro del Bufalini e il nuovo Prg
Macfrut sarebbe potuto andare a Rimini fin dal 2012. La trattativa comprendeva anche Forlì. Sembrava tutto fatto. Non eravamo alle varie ed eventuali, ma quasi. Invece, Lucchi, improvvisamente, fece saltare il banco indispettendo (per usare un eufemismo) i riminesi e la Regione che era il garante dell’operazione.
Lucchi fece marameo solo per un motivo: le elezioni di avvicinavano e temeva le ripercussioni. Ma era chiaro che il trasferimento a Rimini era solo rimandato. Nelle cronache giornalistiche di quei giorni era stato scritto con chiarezza e nessuno lo aveva smentito.
Siccome si parlava della più importante fiera cittadina e non del senso unico in via Plauto, io pensavo che l’opposizione ci impostasse buona parte della campagna elettorale. Invece tutti zitti. Devo dire che nella tarda primavera del 2014 professionalmente ero in stand by, quindi posso essermi perso qualcosa. Non è escluso che qualche riferimento sia stato fatto. Nel caso comunque non ha avuto la determinazione che poi si è vista qualche mese dopo quando si è capito come sarebbe finita. Mentre se il tema fosse stato tenuto alto ci sarebbe stato da divertirsi.
Adesso la stessa cosa rischia di succedere per il nuovo ospedale. L’opposizione, invece di giocare l’anticipo, rincorre le decisioni dell’amministrazione comunale. Dal mio punto di vista è sbagliato. E lo è doppiamente se non si interviene su cosa fare del Bufalini. Se, come è stato detto, il nuovo ospedale sarà pronto nel 2023, il dibattito su cosa fare dell’attuale struttura deve partire subito. Da domani.
Signori, stiamo parlando del più importante patrimonio immobiliare di proprietà pubblica. Vogliamo parlarne oppure aspettiamo che tutto sia deciso e poi ci facciamo gli incontri pubblici come sta succedendo, ad esempio, per il gioco d’azzardo. Io, per quel poco che può contare, ci imposterei buona parte della prossima campagna elettorale.
Un discorso simile può essere fatto per il Piano Strutturale o Prg o come accidenti si chiama. Non lo conosco, ma immagino come sarà. Consumo zero del territorio. Anzi, forse addirittura cancellazione di altre aree edificabili. Quindi ambientalismo spinto che sarebbe anche un discreto cip in vista della campagna elettorale.
Nello stesso tempo tutto o quasi si giocherà sugli indici di edificabilità, qualcosa che per buona parte della popolazione è arabo. In una situazione del genere potrebbe succedere di tutto. Conosco abbastanza bene Orazio Moretti, assessore di competenza (giocavamo anche a calcio assieme. Anzi, io correvo e lui giocava), ho stima di lui e ritengo che non esagererà. Però l’opposizione deve muoversi. Non può permettersi di intervenire a babbo morto. In una partita così delicata (forse la più importante della legislatura) giocando di rincorsa si rischia di non toccare palla.
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