Il Pd ha preso un brodino

Dal voto di Imola segnali positivi, ma non rassicuranti. Però c'è una base per lavorare in vista del voto del prossimo anno. Movimentismo anche nelle altre formazioni

È assolutamente vietato stappare lo spumante (anche perché sarebbe fuori luogo), ma il Pd esce un po’ rinfrancato dopo il voto di Imola. Il test imolese era significativo, in quanto è una realtà molto simile a Cesena.

 

Ebbene il Pd al primo turno ha preso cinque punti in più rispetto alle politiche. E pensare che questo era il momento peggiore, in quanto Lega e 5Stelle hanno il vento in poppa.

 

Indubbiamente aveva ragione Natascia Guiduzzi, 5Stelle, quando, subito dopo il voto del 4 marzo, raffreddò gli entusiasmi ammonendo: “Attenzione, il voto amministrativo sarà un’altra cosa”. Forse le parole non furono proprio quelle, ma il senso sì.

Ipotizzando che Cesena possa essere la fotocopia di Imola, il Pd potrebbe essere quotato attorno al 35 per cento. Percentuale  che potrebbe aumentare se i risultati del governo non fossero molto buoni. Di certo comunque si andrà al ballottaggio. Per essere moderatamente tranquillo il candidato del centro sinistra dovrebbe ottenere il 45 per cento. Non sarà  facile. Va da sé comunque che sarà necessario creare una coalizione piuttosto ampia. Poi non dovrà essere nascosto il Pd. A Terni, dove erano anche spaccati, lo hanno fatto, ed è stato un disastro. Poi, come hanno fatto a Imola, valorizzare i risultati raggiunti dall’amministrazione uscente e puntare sul fatto che i cesenati considerano Cesena una bella città e dove si vive bene. Però è chiaro che servirà anche mettersi in discussione su un progetto coraggioso per il futuro. Questo vale per tutti i candidati. Questo giro non sarà sufficiente fare il compitino.

Ma chi potrà essere l’avversario. Al momento il più quotato è il centrodestra. È chiaro che sarà una coalizione a trazione leghista. Il Carroccio potrebbe avere circa i due terzi dei consensi della coalizione. Resta però da capire chi sarà il candidato. Considerando che la Lega ha già messo gli occhi su Forlì è difficile pensare che voglia anche Cesena. Sarebbe un po’ troppo egemonica. Però il politicamente corretto vale sempre meno. Comunque torna in ballo l’ipotesi di un candidato di Forza Italia. Casali?

 

E il M5S? Sta bene, ma non benissimo. Quell’area è quotata attorno al 25 per cento, cifra che potrebbe non essere sufficiente per andare al ballottaggio. I pentastellati cesenati poi hanno il problema della concorrenza di Cesena siamo noi che potrebbe spingere i 5Stelle sotto al venti. La cosa migliore sarebbe un accordo, ma non è molto facile. Innanzitutto perché i rapporti non sono idilliaci. In secondo luogo Cesena siamo noi dovrà decidere cosa fare da grande. Se punterà a diventare una costola del movimento di Pizzarotti non potrà fare un accordo coi 5Stelle. Altrimenti tutto sarà possibile.

Poi bisognerà capire come sarà la campagna elettorale. Dovrebbe essere interessante. In teoria M5S e Lega dovrebbero darsele di santa ragione in quanto saranno in concorrenza per andare al ballottaggio. Nello stesso tempo, però, non dovranno esagerare per non precludere l’accordo al ballottaggio. Indubbiamente un equilibrismo non  certamente semplice. Ma ne riparleremo.

 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.