Romagna competitiva a livello europeo, ma bisogna risolvere alcuni gup. Lo studio di Ernst & Young a Fattore R
Mancanza di talenti e difficoltà a fare decollare le start up. Per superare i problemi la prima cosa è fare sistema. Questo, in estrema sintesi, quello che è emerso nella seconda edizione di Fattore R che si è tenuta questa mattina in fiera.
Va detto che gli aspetti positivi sono enormemente superiori ai gup. Dallo studio realizzato da Ernst & Young è emerso chiaramente che la Romagna è un territorio che se la può giocare con i principali territori europei. In Italia, invece, se la gioca con la Lombardia.
La Romagna è un territorio ricco di passione e capacità imprenditoriale. Ha attrattività forte, ma mancano talenti, soprattutto nel mondo della nuova tecnologia. È anche emerso che la carenza di figure specializzate tecnico/scientifiche anche perché il territorio non forma a sufficienza. Inoltre c’è il problema della capacità di trattenerle in zona. Argomento che va a braccetto con un altro: trovare la capacità di attirare quelli che si sono formati in altre zone, non solo italiani.
Non solo è un tema molto importante. È il tema sul quale la politica si deve concentrare, da “ieri”. È ritenuto il maggior elemento per la crescita. Non caso si valuta che la “guerra dei talenti” continuerà nei prossimi dieci anni.
Inoltre serve più attenzione nell’innovazione. Ci sono molte start up, ma con una mortalità molto alta. Non decollano, probabilmente per per una mancanza di collegamento con il territorio. Problema che Ernst & Young aveva evidenziato anche nella ricerca di un anno fa. Grido d’allarme che, però, non sembra essere stato ascoltato. In dodici mesi le cose non sono cambiate.
Per competere con i migliori territori europei serve lavorare in marketing e comunicazione.
Resta però il fatto che la Romagna è performante a livello europeo. L’educazione di base è in linea con gli standard europei, ma vanno sviluppate le capacità logico deduttive. Promosse anche le infrastrutture anche se il giudizio di Ernst & Young diverge dal sentire collettivo.
Pare invece superato il problema dell’accesso al credito. Il 76 per cento degli imprenditori ritiene di avere a disposizione strumenti adeguati e il 64 è soddisfatto delle possibilità di accesso al credito.
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