Deve essere chiusa entro fine mese l'indagine della Questura di Ravenna sulla moto d'acqua che aveva in sella il figlio di Salvini
Una delle notizie di questa estate è senz’altro il figlio di Salvini in sella ad una moto d’acqua della polizia. Il problema è solo uno: l’assenza di rispetto delle istituzioni da parte di Salvini che ancora una volta ha dimostrato di non essere uno statista. È uno straordinario catturatore di consensi. Ma quella è tutta un’altra cosa. Lo è perché non fa niente di impopolare. Io, però, resto dell’idea che un paese si debba governare anche facendo scelte che non possono essere gradite. Parlare solo alla pancia della gente è facile, ma non so quanto possa essere utile. Vedremo.
Intanto sulla vicenda dell’utilizzo improprio della moto d’acqua è stata aperta un’inchiesta dal Questore di Ravenna. Naturalmente va premesso che Salvini si è preso tutta la responsabilità di quanto è successo. Ha ammesso di aver sbagliato.
Adesso le verifiche interne coinvolgeranno il ruolo di tutti i poliziotti eventualmente coinvolti: non solo chi guidava la moto ma anche chi ha interagito con il videomaker del filmato pubblicato da Repubblica. Gli agenti hanno cercato di impedire al giornalista di riprendere la moto d’acqua con a bordo il figlio del ministro.
Dovrebbe essere l’ultimo atto di un certo peso di Rosario Guglielmo Russo, questore di Ravenna che il 10 aprile scorso aveva annunciato il suo pensionamento. Disse che se ne sarebbe andato dopo l’estate. Terminerà il suo incarico a fine mese. Dal due di settembre il suo posto sarà preso da Loretta Bignardi, ora questore di Forlì Cesena.
Quindi è logico ritenere che quando lei entrerà in servizio l’indagine non solo dovrebbe essere terminata, ma anche chiusa. Sarà possibile farlo in un solo mese? Se non fosse possibile è difficile immaginare un simile passaggio del testimone solo per deliberare.
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